La Procura FIGC invoca la mano pesante per la SSC Napoli in merito al caso plusvalenze, che vede coinvolto tra le altre società anche il club partenopeo. Per il presidente Aurelio De Laurentiis sono stati chiesti 11 mesi e 5 giorni, periodo in cui il patron potrebbe vedersi costretto a limitare il suo operato.
A fare il punto della situazione è l’edizione odierna de Il Mattino, spiegando nei dettagli le conseguenze di tale provvedimento:
“Nel caso in cui scattasse l’inibizione per Aurelio De Laurentiis, ci sarebbe il divieto di svolgere la propria attività ufficiale in qualsiasi circostanza”, scrive il quotidiano. “Non potrebbe accedere al terreno di gioco, agli spogliatoi e ai locali annessi in occasione delle partite, ufficiali e non”.
Impatto che potrebbe eventualmente anche incidere, tra le altre cose, sull’operatività pratica in sede di calciomercato: “L’inibizione di un dirigente impone anche l’impossibilità di svolgere alcune attività a livello manageriale e amministrativa nel club: ad esempio, non potrà partecipare in prima persona alle trattative di calciomercato, rinnovo di contratti o sottoscrizione di accordi, oltre a non poter rappresentare il club nelle assemblee della Lega Serie A (a meno non si tratti di argomenti a livello patrimoniale)”.