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L’epilogo da favola e la realtà beffarda: le lacrime di Lorenzo Insigne

Prende il pallone e lo posiziona sul dischetto, ancora prima che l’arbitro assegni il rigore. Freddo dagli 11 metri. L’ha fatto già otto volte nel corso di questa stagione. Attende il fischio del direttore di gara e poi calcia, trasformando un altro penalty in gol e facendo esplodere di gioia il Maradona per l’1-0 al 11’ minuto.

Lorenzo Insigne esulta con i suoi compagni di squadra e con i tifosi, baciando lo stemma sulla sua maglietta. Un bacio che racchiude molto più di un semplice gesto automatico. Il capitano del Napoli bacia quella maglia che gli ha dato tanto in questi anni e che tra non molto dovrà riporre nel cassetto. È l’undicesimo minuto di gioco e nei suoi occhi è ancora vivido un sogno in grande e davanti a lui c’è una partita tutta da giocare.

FOTO: Getty Images, Lorenzo Insigne

Nei suoi occhi c’è la gioia di uno scugnizzo napoletano che sta rialzando una città intera, dopo la sconfitta con la Fiorentina. C’è la convinzione di chi vuole portare a casa i tre punti e molto, molto di più.

La conclusione da sogno

Una storia da finale da favola è quello a cui aspira il capitano del Napoli, il famoso “e vissero per sempre felici e contenti”. Chiudere la carriera al Napoli riportando lo scudetto nel capoluogo campano sarebbe l’epilogo perfetto per una grande storia d’amore senza dubbio travagliata.

Il Maradona, che sembra maledetto in questa stagione per la squadra di Spalletti, non lo è per l’attaccante di Frattamaggiore, che ha realizzato ben sette dei nove gol fatti quest’anno davanti ai suoi tifosi.

Per lui, però, non c’è più tempo per rimandare. Perdere quest’anno vuol dire non riuscire mai a coronare il sogno di vincere lo scudetto con il Napoli. E perdere punti adesso, a cinque giornate dalla fine, al 90’ minuto, può fare male.

Il peso di un addio che si avvicina

Tra poco meno di un mese Lorenzo Insigne metterà piede al Maradona per l’ultima volta. In quello Stadio che per anni è stato per lui palcoscenico di emozioni senza tempo. Sono rimasti solo due appuntamenti al numero 24 azzurro: con il Genoa nel weekend del 15 maggio andrà in scena l’ultimo valzer davanti ai partenopei.

E l’addio imminente inizia a farsi sentire.

Si fa sentire un distacco che sarà indubbiamente difficile e sofferto. E si fa sentire non solo nella gioia nel segnare un gol importante, nel caricarsi di responsabilità dal dischetto o nelle lacrime a fine partita. Si fa sentire il peso dell’addio anche nelle prestazioni messe in campo, nel sacrificio, nella grinta e nella voglia di portare a casa il risultato.

Le lacrime al termine di Napoli-Roma

Il sogno scudetto passa attraverso le emozioni di chi lo vive: tifosi, allenatore, giocatori. E queste emozioni sono emerse ieri nei fischi di chi deluso ha abbandonato lo stadio, nell’applauso di chi invece è rimasto per dare ancora quel briciolo di speranza e nelle lacrime di chi questo sogno lo vuole far uscire dal cassetto e trasformare in realtà.

Il capitano del Napoli è uscito in lacrime dallo Stadio Diego Armando Maradona, salutando i tifosi con gli occhi gonfi. In quelle lacrime c’è lo sconforto per dei punti persi che collocano il Napoli a -4 dalla vetta e ridimensionano le ambizioni in classifica.

In quelle lacrime c’è il peso della delusione e l’amore per una maglia e una città. Lo stesso amore che novanta minuti prima si era visto nel bacio allo stemma. Lo stesso amore che c’è nell’esultare sotto la curva. Lo stesso amore che a volte complica un po’ la situazione e fa agire di cuore.

Oggi non si commentano le scelte del professionista, né qualche prestazione mancata. Si evidenzia il rapporto sincero che lega un calciatore ad una città. Il coraggio di tirare un rigore e la sofferenza nel cuore per un pareggio dall’amaro in bocca.

Articolo modificato 19 Apr 2022 - 12:12

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Scritto da
Silvia De Martino