Radja Nainggolan, ex centrocampista di Inter, Roma e Cagliari, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di FanPage. Il belga ha ricordato le sue passate esperienza in Serie A, il rapporto con Spalletti, il rifiuto al Napoli e ha commentato l’attuale lotta Scudetto in Italia. Di seguito quanto evidenziato dalla nostra redazione.
Nell’ultimo match di cartello si sono sfidate il Napoli del ‘tuo’ Spalletti e la tua Roma.
“Credo che la Roma abbia meritato il pareggio. È stata una partita giocata alla pari dove il Napoli è andato in vantaggio per un rigore un po’ stupido, visto che non credo che Lozano potesse far gol da lì, ma nella quale poi la Roma si è ripresa e ha portato a casa il suo punto in maniera meritata”.
La corsa Scudetto del Napoli è compromessa?
“Credo che quest’anno avrebbe potuto davvero vincere lo Scudetto. Però adesso ha pareggiato con la Roma, il tutto dopo aver perso tante partite in casa in maniera infelice. Dopo il pareggio con la Roma è più difficile“.
Vincere a Napoli è difficile come a Roma?
“Sono due piazze molto simili, due piazze talmente passionali dove le aspettative sono enormi e dovrebbero sognare in silenzio. Servirebbe un maggiore equilibrio. Perché poi la passione è troppo pesante. Poi io ad esempio accettavo le battute e ridevo, ma altri giocatori invece no“.
Questo post in breve
Il rifiuto al Napoli
Nel 2014 preferisti la Roma al Napoli per una questione meramente economica?
“Non solo per una questione economica. Sai come funziona, quando sei molto legato a una piazza ovviamente qualcosa ti condiziona. Parliamoci chiaro, sia Napoli sia Roma sono due piazze bellissime, sono le più importanti a livello di tifo in Italia. Ho pensato fosse più giusto andare alla Roma per rispetto ai tifosi del Cagliari“.
La questione Mertens
Al Napoli ha fatto la storia il tuo compatriota Mertens. Si sta discutendo del fatto che meriti o no un ulteriore rinnovo…
“Per me uno come lui merita di decidere personalmente quando andar via da Napoli. Un ragazzo del Belgio arrivato come esterno come riserva di Insigne e che poi si è guadagnato il posto da titolare diventando anche capocannoniere storico… Mertens ha ottenuto tanto rispetto soprattutto da parte dei tifosi, ed è per questo che gli si dovrebbe permettere di continuare a vestire l’azzurro”.
Tra Spalletti, Zielinski ed Hamsik
Alla Roma con Spalletti hai vissuto la miglior stagione della tua vita a livello realizzativo giocando praticamente dietro la punta.
“Sì, diciamo che Spalletti era abituato a giocare con un trequartista alla Totti, mentre oggi lo fa con Zielinski, che ha molta più qualità di me. Con me era diverso perché in quel caso ero il primo a fare pressing insieme al centravanti. Quell’anno abbiamo registrato il miglior punteggio della Roma in Serie A, quindi male non è andata…“.
In quel periodo ti sei sentito il centrocampista più forte del campionato?
“Avevo una concorrenza importante. C’erano giocatori come Pjanic, Hamsik, e gli stessi De Rossi e Strootman, che giocavano con me. Poi per i gol Hamsik era impressionante, faceva 15 gol a stagione, si inseriva meglio di me e batteva anche i rigori. Io con Totti e De Rossi quando li battevo? (Ride). Io ho sempre detto di essere un giocatore diverso perché facevo giocare meglio gli altri, lavoro per far uscire il meglio dagli altri. Per me la cosa più importante è sempre la squadra“.
La vincitrice dello Scudetto
A bruciapelo. Chi vince lo Scudetto in Italia?
“Penso quella che ha la pressione di farlo, ossia l’Inter. È la squadra più completa e con la rosa più lunga“.