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Caso plusvalenze fittizie, presentato ricorso dalla Procura FIGC

Il caso plusvalenze fittizie sembra ancora non del tutto chiuso. Secondo quanto riportato dal sito del quotidiano Il Tempo, la Procura della FIGC non si arrende, passando al contrattacco dopo la decisione di assolutismo.

Nella giornata odierna è stato depositato l’appello della Corte Federale d’Appello, che dovrà prendere decisione sulla sentenza del Tribunale Federale Nazionale, il quale aveva prosciolto i club coinvolti dal caso. Riguardo al metodo per la determinazione del valore dei calciatori, il Tribunale lo aveva contestato in via ufficiale scaturendo il contrattacco da parte della Procura FIGC. Quest’ultima pronta all’attacco, non condividendo la decisione, ha esaminato punto per punto le motivazioni che avevano portato il Tribunale alla conclusione di assolutismo, chiedendo in conclusione di riesaminare a fondo tutti i casi dei club coinvolti.

Andrea Agnelli e Aurelio De Laurentiis

A reclamare sono il Procuratore federale Giuseppe Chiné e il Procuratore aggiunto Giorgio Ricciardi, i quali dichiarano: “Il primo e, forse, più grave motivo di erroneità della decisione gravata è la mancanza assoluta di ragioni, nell’ambito del corpo motivazionale, per le quali il giudice di primo grado abbia ritenuto di discostarsi e, per certi versi, disapplicare completamente i principi ampiamente enucleati in materia dalla Giustizia Sportiva di questa Federazione”.

La Procura sostiene: “Risulta evidente come il Tribunale nel caso di specie abbia – nonostante il dichiarato sospetto sorto su alcune operazioni – omesso completamente l’esame di tutti gli elementi e i dati documentali offerti nel deferimento e nella relazione di indagine, in particolare riguardo a quei plurimi elementi gravi, precisi e concordanti che rendono evidente la strumentalizzazione e l’uso improprio che le società coinvolte hanno fatto della propria libertà di contrarre, abusando delle plusvalenze realizzate sulle vendite dei diritti e omettendo la svalutazione dei diritti acquistati“.

Inoltre, la Procura boccia il metodo utilizzato per l’analisi del caso: “Il Tribunale sostiene che i parametri utilizzati siano significativi ed espressione del valore del diritto, ma che la Procura non avrebbe stabilito, per ciascun parametro, l’incidenza rispetto al valore totale attribuito così inficiando il processo valutativo. Dunque, il Tribunale riconosce che si possa procedere alla valutazione dei diritti de quibus, ma nel contempo ritiene che, ai parametri utilizzati, debbano essere associati pesi percentuali“.

In conclusione, in merito alle spiegazioni elencate, chiede: “Codesta Onorevole Corte Federale di Appello, in riforma della decisione del Tribunale Federale Nazionale n. 128/TFN-SD del 22.04.2022, in relazione alle violazioni contestate nell’atto di deferimento n. 7506/233pf21-22/GC/GR/blp del 1° aprile 2022, Voglia affermare la responsabilità dei deferiti per tutte le violazioni agli stessi ascritte e, per l’effetto, comminare agli stessi le sanzioni richieste da questa Procura dinanzi al Giudice di primo grado o, in subordine, quelle ritenute di giustizia da Codesta Onorevole Corte“.

Di conseguenza, stando a quanto contestato dalla Procura, la richiesta prevede un ulteriore riesame per i club italiani coinvolti, come Juventus e Napoli.

Articolo modificato 26 Apr 2022 - 21:00

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Scritto da
Sara Madonna