De Laurentiis: “Abbiamo bisogno dei tifosi del Napoli, ho un messaggio per loro”

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, la radio ufficiale della società. Il presidente azzurro si è concentrato su tanti temi, come il prossimo mercato, le reazioni dopo la brutta sconfitta di Empoli e i rinnovi. Di seguito le parole del numero uno dei partenopei.

Ritiro arcaico? Successivo ad una vampata di calore che ti prende da tifoso. Quando guardi una partita, seppur da presidente, diventi un tifoso da curva A, B o distinti: sono tutti tifosi puri! Io mi sono messo nei loro panni, dopo quei nove minuti ero diventato rossissimo. Mia moglie ha avuto paura. Rimani male perché hai offeso l’identità napoletana, i 5000 ad Empoli, i 160 milioni nel mondo. Quando non sai cosa fare reagisci e dici sì al ritiro. A mente fredda ci ripensi e capisci che è retaggio di un calcio vecchio“.

“Il calcio oggi è un’industria vera con regole precise, ed oggi sorrido quando leggo alcune cose. ‘De Laurentiis padre-padrone, mancano persone importanti in società’: il Napoli con me ha fatto una cavalcata magica. Per rispetto della storia del Napoli io presi il nome di Napoli Soccer, per poi tornare col vecchio nome in Serie B. Ricordo ancora che per la UEFA non eravamo più nessuno, ma in Serie C c’erano sessantamila tifosi per noi. Poi ci siamo rinforzati pian piano, con calma. Ma forse tutti abbiamo sottovalutato la pandemia: abbiamo fatto un mercato invernale che non facevamo mai, abbiamo investito tanto su Osimhen, Lozano, e ci siamo ritrovati in situazioni particolari. La pandemia ci ha distrutto: abbiamo perso 220 milioni di euro! Sponsor via, stadi chiusi, entrate in meno, eppure siamo ancora qua, e qui vogliamo rimanere”.

De Laurentiis Napoli
De Laurentiis Napoli

Con lo staff tecnico mi sono intrattenuto per parlare con Spalletti. Gli ho detto che siamo partiti bene: forse la preparazione ha dato risultati ottimi. Ho chiesto se ci fosse rallentamento negli allenamenti: loro mi hanno risposto di no. Io ho piena fiducia di Spalletti. L’ho pregato di valutare bene queste ultime partite”.

“Noi siamo partiti con un’idea precisa: recuperare la Champions. Ci mancano quattro punti, e non farli in quattro partite sarebbe un fallimento. I calciatori sono delle aziende, e l’ho detto a loro tavolo per tavolo. Perciò, in quanto gruppo unitario e unito, devono combattere col coltello tra i denti, perché ne va della loro credibilità etica e professionale. Devono difendere il colore azzurro. Per me sono un gruppo straordinario. Morale? Mi aspettavano attentamente, qualcuno ha avuto la forza di entrare nel merito ed evidentemente dimostrava partecipazione alla dialettica. Gli ho spiegato che i tifosi hanno sempre ragione, perché a loro non è dato di sapere tutti i retroscena di una squadra, di un gruppo, di un allenatore. Loro vogliono resettare l’ansia che la vita quotidiana gli dà“.

Mertens? Gli ho mandato una medaglia per la nascita. Ciro è un bambino bellissimo. Ho una passione per Palazzo Donn’Anna e Capri. Rinnovo? Lui ha un’opzione per un altro anno. Con tutti i problemi degli ultimi anni c’è bisogno di risedersi e parlare. Gli ho detto che deciderà lui la data. Sensazione? Lui è innamorato dello stile di vita di questa città. Credo che sia la persona che ha lasciato il segno. Andrebbe consegnato a lui un pallone tutto azzurro con la scritta in oro ‘Grazie Ciro‘. Non ci dovrebbero essere problemi”.

Prossimo Napoli? Sono sempre stato proiettato al futuro. Noi dobbiamo capire dove sta andando il calcio. Le partite stanno diventando troppe, tutte a discapito dei campionati nazionali. I tifosi, però, vogliono soprattutto il campionato. Se però si è troppo esterofili, troppo amanti dell’Inghilterra, si inventano cose nuove e non buone per i tifosi. 36 squadre in Champions, con quattro da recuperare dagli anni scorsi? Non è una bella cosa. O si riducono le squadre nazionali, oppure bisognerebbe spiegare come fare tutte queste partite”.

Kvaratskhelia? Speriamo sia un colpaccio. Possiamo dire senza dubbio che è un calciatore del Napoli. Rifondazione? Ridimensionamento? Credo che la parola giusta sia adeguamento al mercato del calcio nazionale ed internazionale. Anche le squadre minori si sono migliorate tanto. Per me bisognerebbe creare delle regole secondo cui bisognerebbe avere conti a posto. Le proposte devono nascere dalla Lega, non dalla Federcalcio. La Lega Serie A finanzia la Federcalcio, e quindi non credo siano giuste queste proposte (indice di liquidità, ndr). Gravina deve capire che aver avuto il Castel di Sangro non lo mette a livello di chi ha fatto salire Napoli e Bari dalla Serie C. Il caso Lazio, ad esempio, è un precedente: io devo purtroppo vendere necessariamente, e mi arriveranno offerte non congrue. Devo chiedere ristoro alla Federcalcio?”.

“Ad oggi, quando vieni in Serie A, non puoi non fare mercato. Il prestito, il 50% del salario, non sono più accettabili. Ho sentito da 7 anni che bisogna ridurre le squadre a 18: oggi forse bisogna ritornare all’86, quando erano 16, ma nessuno vuole. Quindi si fanno dei piccoli, disonesti giochi di potere, che mettono alla berlina il calcio italiano che diventa sempre meno importante e forte in Europa“.

Mi ero preposto di venire più spesso a Castel Volturno. Non sono venuto per un motivo: io vivo quotidianamente 10 attività oltre al Napoli e al Bari. Se io fossi venuto tutti i giorni qui, al primo anno di un nuovo allenatore anche di una certa esperienza, mi sarebbe sembrato sbagliato. Io ad inizio anni già dissi l’obiettivo: la Champions. La classifica ha fatto ingolosire tutti, e va bene così: ci ha dato un paracadute”.

Risultati negativi a Napoli? Si sono incazzati sia Maradona che San Paolo, come se fossero responsabili dei nostri risultati. Lasciamo stare santi e protagonisti della storia. I problemi siano quelli di una valutazione che farò a fine anno sui vari reparti, che devono essere più crossabili e crossati. Non bisogna rimanere separato ognuno per sé, o dare responsabilità agli altri. Infortuni muscolari? Vedremo. Farò un confronto con le altre squadre su infortuni e numero di partite”.

Messaggio ai tifosi? Chiedo scusa a tutti i tifosi a nome della squadra. Venite sempre allo Stadio, abbiamo bisogno del vostro calore. Sintonizzatevi sullo stadio virtuale, che ci servono le vostre onde positive. Non ascoltate i giornalisti ed ex calciatori del Nord. Il Sud da 300 anni fa invidia al Mondo, dobbiamo portare questa croce che ci farà risorgere ed essere sempre più importanti.

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