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Due dichiarazioni diverse e contrapposte che possono sembrare la fotografia di una rottura. Ma nulla è come sembra. Spalletti e Mertens hanno detto entrambi la verità.

Non esiste un solo parametro per valutare questa stagione del Napoli, che può essere soddisfacente e deludente, a seconda dei punti di vista e degli orizzonti che ognuno si era dato sia a inizio viaggio che a metà percorso. E non è neanche nello scarso minutaggio del belga sino a qualche settimana fa che si insidiano le crepe.

Dries Mertens (Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

La verità è che lo stesso Mertens, dopo i problemi alla spalla e la difficoltà nel ritrovare una condizione fisica ottimale, aveva iniziato a credere che la sua carriera potesse essere ad un punto di non ritorno. Con l’onestà e la consapevolezza che lo distinguono da molti altri calciatori.

Oggi, sempre grazie ad onestà e consapevolezza, si sente risorto e capace di essere anche decisivo, almeno per un altro paio di anni.

Ed è per questo – che più dell’accordo economico con De Laurentiis – a lui interessa una cosa più di altre: “Se dovessi restare, quanto e come giocherò con Spalletti?”. Soprattutto di questo si è parlato nell’incontro col Presidente.

Nella sua testa è cambiata decisamente la proiezione della sua carriera ed i due gol contro il Sassuolo ne sono solo un’ulteriore spinta. Fino a qualche mese fa avrebbe accettato anche una ricca offerta dalla MLS o dagli Emirati, una lauta liquidazione per il suo viaggio da calciatore.

Napoli e il Napoli sono tornati ad essere una priorità ma non gli interessa il ruolo di comparsa, trascinandosi soltanto verso un potenziale cambio nelle vesti di dirigente. Dries vuole giocare, segnare ed essere protagonista ed i soldi possono aspettare.

Sta cercando solo certezze affinché questa possibilità possa realizzarsi anche a Napoli. A Napoli con Spalletti, passaggio determinante.

E in caso non dovesse succedere, a Roma c’è qualcuno che lo attende a braccia aperte garantendogli quel che cerca: quel Maurizio Sarri che gli ha cambiato la vita trasformandolo prima in falso nueve e poi in Ciro.

Di Antonio Manzo – direttore di SpazioNapoli

Articolo modificato 2 Mag 2022 - 11:50

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Antonio Manzo