Il finale di stagione, malgrado l’accesso conquistato alla prossima Champions League, non è stato dei più semplici per il Napoli, che d’un tratto si è ritrovato a gestire la delusione per un sogno Scudetto franato nel peggiore dei modi.
Diversi sono i calciatori che, complice sicuramente una forma fisica non al top degli stessi, non sono riusciti a essere incisivi, influenzando chiaramente la volata Tricolore degli azzurri. Tra tutti, preoccupa la situazione di Piotr Zielinski che, oltre ad aver perso smalto e qualità, si è visto difatti sfuggire il posto da titolare.
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Mal di gol: al Barcellona l’ultima rete
L’ultimo acuto del trequartista polacco risale al gol contro il Barcellona al Camp Nou. Una rete che sembrava essere uno slancio importante in vista della fase finale di stagione, ma è da lì che è iniziato il periodo involutivo dell’ex Empoli.
In campionato il digiuno si fa addirittura più duraturo, con nessun gol all’attivo in questo 2022: bisogna andare indietro al 4 dicembre, nella sconfitta per 3-2 per mano dell’Atalanta al Diego Armando Maradona.
Da allora, nessuna rete e nessun assist all’attivo per Zielinski, che nello scorso anno era stato uno dei migliori in questi termini. Nella stagione precedente, infatti, il numero 20 partenopeo aveva fatto registrare il record personale di goal stagionali (10), nonché 13 assist tra campionato e coppe.
Il rendimento complessivo di questo campionato (7 gol e 5 assist in tutte le competizioni con il Napoli) resta comunque buono, ma sicuramente ci si aspettava di più in questa seconda frazione stagionale, quando le partite e i gol iniziano avere un peso specifico non indifferente.
Spalletti lo attende e fa da ‘mental coach’: intanto, la titolarità non c’è più
“Da lui mi aspetto che ritrovi la tranquillità che lo contraddistingue come persona e come calciatore. È uno che ha classe e qualità, senza tranquillità diventa tutto più difficile”. Queste le parole pronunciate dal tecnico Luciano Spalletti nella conferenza stampa di vigilia del match contro l’Empoli.
Parole che, in ogni caso, ammettono uno stato di forma – fisico ma, molto probabilmente, anche mentale – non eccelso in questa fase per Zielinski. Non sono bastate, però, per cambiare la musica: da subentrato, fa male nello psicodramma del Castellani e resta addirittura in panchina nella sfida di ieri contro il Sassuolo.
Certo, il punteggio più che rassicurante ha spinto il tecnico a ripiegare su calciatori come Demme, Ghoulam e Zanoli che nel corso della stagione non hanno avuto moltissimo spazio. Ma l’apatia, in termine di numeri e prestazioni, fa ugualmente riflettere. Serviva anche il miglior Zielinski per restare agganciato al grande sogno: sicuramente un ulteriore rimpianto che va ad aggiungersi nella testa e nei pensieri di Spalletti, che intanto spera di rivedere negli occhi del polacco la luce in fondo al tunnel il prima possibile.