Alla terza edizione del Fair Play Festival si è tenuto un evento presso l’auditorium della BCC di Carugate. Tra gli ospiti era presente Pierpaolo Marino, dirigente dell’Udinese ed ex dirigente del Napoli.
Il dirigente dell’Udinese e uno dei fautori dell’approdo di Diego Armando Maradona al Napoli, ha svelato dei retroscena inediti sul passaggio in azzurro del Pibe de Oro.
Di seguito le sue parole raccolte dal nostro inviato Nicolas Iannone:
“L’acquisto di Maradona fu un esempio di ingegneria finanziaria. Io ero dg dell’Avellino nell’84 e volevamo festeggiare la salvezza con un’amichevole con il Barcellona di Maradona. Dieci giorni prima di questa amichevole mi venne detto che Maradona era in rottura con il club e che quindi non sarebbe venuto. L’entourage mi disse che se gli avessi presentato un club italiano in grado di spendere 16/17 miliardi di lire, Maradona sarebbe stato vendibile”.
Juventus e Sampdoria – “La prima telefonata la feci a Boniperti (della Juventus ndr.) e lui mi disse che Maradona non era nello stile Juve per i suoi comportamenti extra calcio. Mantovani (della Sampdoria) mi disse che Vialli e Mancini non avrebbero visto di buon grado il suo acquisto. Avevo pensato al Napoli che avrebbe fatto il tutto esaurito ogni settimana e quindi telefonai a Ferlaino. All’inizio mi disse che la spesa non era sostenibile per il club, ma il giorno dopo mi chiamó Antonio Juliano dicendomi che se avevo la possibilità di metterlo in contatto con il manager si sarebbe potuto trovare una quadra e l’operazione fu completata“.
Articolo modificato 25 Mag 2022 - 21:33