L’ex centrocampista del Napoli Allan Marques, 31enne brasiliano ora in forza all’Everton, ha rilasciato un’intervista a Il Corriere dello Sport. Di seguito quanto evidenziato:
“PSG? Si può dire che era fatta. Se è stata una delusione? Sì, ma va contestualizzata. Io a Napoli ero felice e lo sono anche adesso che ci torno, però quella era un’opportunità veramente grande, anche per una nuova vita. Sembrava un’operazione utile a tutti, ma spuntò poi una richiesta ritenuta esagerata.
Ammutinamento? È stata una vicenda triste sulla quale sono state riportate inesattezze. Io però non vorrei starne a parlare, anche perché la verità non si è mai saputa.
Sgombero il campo da una falsità: che i giocatori fossero contro Ancelotti. Mi venne incollato addosso il ruolo di uno dei promotori, che ho dovuto condividere con un paio di miei compagni, ad esempio con Lorenzo (Insigne, ndr). Quella invece fu una scelta di gruppo e il Napoli sapeva che ritenevamo ingiusto andare in ritiro.
Passai insieme ad Insigne come uno dei capi. Io che ero infortunato e che potevo non essere lì, che non giocai quella volta (contro il Salisburgo, ndr), scoprii di essere ritenuto un ideologo della sommossa.
C’è chi aggiunse che ce l’avevo con Ancelotti, che è la persona più speciale che abbia incontrato e che dopo mi avrebbe voluto all’Everton. Ci furono malintesi che si sarebbero potuti chiarire, ma venne imposto il silenzio stampa e quindi fu impossibile parlarne. Se avessi potuto, avrei semplicemente detto che eravamo tutti al fianco di Ancelotti.
Gattuso? Ho avuto ottimi rapporti anche con lui: da calciatore è stato un modello. Fu diretto con me e mi riteneva importante. La società mi propose il rinnovo però io volevo andare via, volevo sorridere. La mia immagine era stata macchiata mentre io sono una persona seria”.
Articolo modificato 30 Mag 2022 - 10:13