Esiste Napoli, la città, le sue bellezze, il suo popolo, i suoi tifosi.
Esiste IL Napoli, la società da 13 anni in Europa, quella in Champions League, quella presieduta da Aurelio De Laurentiis.
Due premesse per niente banali per valutare oggettivamente le parole di ieri ed il discorso sulla “vile moneta”, divenuto ormai celebre.
Un calciatore, che è prima un professionista e poi una vera e propria azienda – soprattutto a certi livelli – non può mai pensare di lasciarsi incantare soltanto dal panorama, dalle gite in barca e dal calore (per alcuni a tratti addirittura asfissiante) della gente.
Un calciatore dovrà sempre scegliere ciò che è giusto per il suo progetto di crescita: quindi guarderà sempre necessariamente al danaro ed al prestigio del club nel quale deve restare o accasarsi.
Se fino a dieci anni fa questa valutazione avveniva ogni 4/5 anni, oggi, grazie al calcio moderno, può piacere o meno, la cadenza è annuale.
“Cosa faccio l’anno prossimo?” è la domanda più semplice che si fa un calciatore, circondato da procuratori che aspettano sol di accontentare ogni sua richiesta economica. I contratti valgono poco se la testa e la volontà vogliono altro. Figuriamoci poi quando scadono.
I presidenti ormai comprano cartellini con la consapevolezza di non esserne mai effettivamente proprietari. Basteranno due anni a buoni livelli e arriverà la richiesta di andar via a patto che non si sborsi altro danaro per ricomprarli praticamente da zero (vedi Mbappè).
In questo gioco delle parti è impossibile schierarsi e dire chi fa bene o chi sbaglia. Presidenti e calciatori vogliono la stessa cosa: un club forte e più soldi possibili. Non esistono belli e brutti, buoni o cattivi.
Si vince tutti quando si incastrano bene le due esigenze.
Si può amare Napoli (città) anche andando via DAL Napoli (società).
Ma due persone non restano a vivere insieme in una casa solo perché bellissima, diventa un ricatto morale troppo pesante per entrambi.
Ognuno deve essere libero di andare o di restare.
Non si accusa chi va via per un nuovo sogno e più soldi, nè chi non lo ha trattenuto accontentando ogni richiesta economica
Esistono i limiti ed ognuno deve essere libero di superarli o meno.