Victor Osimhen resta al Napoli o rischia di dire addio dopo appena due stagioni? Il bomber nigeriano ha concluso nel migliore dei modi la sua seconda annata in azzurro e potrebbe vivere la sua prima esperienza in Champions League con la maglia del Napoli.
Attualmente è impegnato con la Nigeria per gli impegni per l’African Nations Cup del 9 e 13 giugno. Ai microfoni di NFF TV, canale ufficiale delle ‘Eagles‘, ha parlato dei suoi inizi da calciatore professionista e dei suoi ricordi migliori.
Gol più emozionante? “Quello contro il Chelsea è quello a cui tengo di più. Molti dei miei amici che erano tifosi del Chelsea inviarono tanti messaggi prima della partita, dicendomi che non gli importava se ci avessero battuti o meno, volevano solo che segnassi. Volevano davvero che realizzassi il mio sogno, e quello è stato uno dei momenti migliori della mia carriera”.
Osimhen si racconta: “Drogba è il mio idolo”
Victor Osimhen, poi, ha ripercorso tutti i momenti migliori della sua carriera, dagli inizi fino al periodo napoletano.
Ricordi del primo gol? “Con lo Charleroi contro il Waasland-Beveren, fu il mio primo gol da
professionista“.
Personaggio preferito delle serie tv? “Mi piace il film Mad Max, il film d’azione
come Rambo“.
Qual è la tua paura più grande? “Far cadere il mio telefono in bagno, se non lo vedo in un paio di
secondi inizio ad avere paura (ride, ndr). Conta molto per la comunicazione con la mia
famiglia“.
Soprannome? “Il vecchio padrone di casa quando ero piccolo mi chiamava Odossi, ma non so cosa volesse significare. A Napoli mi chiamano Osi“.
Cosa ti motiva per la carriera? “Voglio zittire quelli che mi criticano. Ho vissuto dei momenti complessi di cui non mi piace parlare. I calciatori sono degli essere umani, la gente lo deve capire. Sui social ci incoraggiano, ma commentano anche per demoralizzarci e cose così. Più uno cerca di buttarmi giù più rendono forte la mia passione. Io sono sempre pronto a dimostrare che si sbagliano“.
Chi è il tuo idolo? “Didier Drogba! Ma spero di fare in nazionale il percorso che hanno fatto
Kanu, Okocha o Martins“.