Amadou Diawara ha ripercorso la sua carriera e i suoi momenti al Napoli, da Sarri ad Ancelotti, passando per la titolarità al Bernabeu e il gol contro il Chievo Verona che tenne vive le speranze Scudetto del Napoli.
In una lunga intervista ad AS, Diawara poi si è soffermato anche del futuro e delle possibili selte per la sua carriera.
“L’infanzia in Guinea non è stata facile. Mio padre era un insegnante e non voleva che giocassi a calcio, ma sono riuscito a convincerlo e alla prima occasione che ho avuto mi ha fatto viaggiare in Italia. All’inizio è stato particolarmente difficile per me adattarmi a un gioco così tattico”.
Bologna? “Delio Rossi mi ha voluto con la Prima Squadra e sono stato fortunato ad avere spazio lì“.
Poi è arrivato il Napoli: com’è stato lavorare con Sarri? “Maurizio è matto, un insegnante. Nei primi allenamenti mi faceva male la testa, la palla andava troppo veloce. Non mi aspettavo nemmeno io di giocare titolare al Bernabeu contro il Real Madrid. Avevo Cristiano, Benzema, Kroos, Casemiro davanti a me… Ero bloccato pensando che avevo visto queste partite solo in televisione in Africa, e all’improvviso erano lì“.
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Amadou Diawara, poi, si è soffermato sull’incontro con Diego Armando Maradona negli spogliatoi del Bernabeu e del suo gol vittoria contro il Chievo Verona, che permise al Napoli di continuare a lottare per lo Scudetto.
Maradona nella notte del Bernabeu? “È stato un privilegio, ho conosciuto il Dio del calcio. Ricordo che negli spogliatoi del Bernabeu ci ha dato un’energia incredibile. Non è un caso che siamo scesi in campo così bene e siamo riusciti a segnare lo 0-1“.
Gol al Chievo Verona? “C’era un calcio d’angolo e, normalmente, stavo fuori dall’area ma ho sentito qualcosa dentro e sono entrato. Milik ha pettinato la palla e ho segnato con un tiro all’incrocio. Ho iniziato a correre per festeggiare e non sapevo nemmeno dove andare… Quel gol ci ha avvicinato allo Scudetto, che alla fine non abbiamo vinto nonostante i 91 punti. Il calcio è così, speriamo che il Napoli lo riesca a vincerlo un giorno“.
Ancelotti al Napoli? “Carlo è un gentiluomo, questo lo sanno tutti. Nell’estate in cui è arrivato, ricevetti diverse videochiamate da un numero sconosciuto. Non volevo rispondere e pochi minuti dopo ho ricevuto una chiamata normale. Lì ho risposto e mi ha detto che era lui. Un’altra cosa mi è rimasta impressa. Il giorno in cui me ne sono andato, ha fermato la sua macchina per venire a salutarmi e lo ha fatto con un amore che ricorderò per tutta la vita“.
Futuro? “Ho avuto un buon rapporto con Mourinho, anche se non ha mai avuto spazio. Sono decisioni tecniche che prende l’allenatore: è stato sempre chiaro con me e l’ho accettato. Mi piacerebbe trovare una squadra che mi dia spazio. Credo nel mio potenziale e sento di poter fare bene. A gennaio ero in Coppa d’Africa, mi hanno chiamato per parlarmi delle squadre interessate e scelsi il Valencia. L’avrei accettato subito, ma ho aspettato qualche giorno e alla fine non si è fatto nulla. Non so ancora perché. Amo La Liga, se si presenta un’opportunità, sono pronto ad accettarla“.
Articolo modificato 19 Giu 2022 - 14:12