Il 30 giugno si è concluso il contratto di Dries Mertens con il Calcio Napoli, da allora nulla o quasi si è mosso tra la società e il calciatore. In questi venti giorni però in casa Napoli le cose sono cambiate e non poco. Squadra e tifosi hanno perso nel giro di pochi giorni David Ospina, El Patron, come veniva chiamato nello spogliatoio, e il Komandante Kalidou Koulibaly, l’unica doppia o tripla K consentita in tutta Napoli e provincia.
Due addii che sommati a quello di Insigne, hanno privato Spalletti di tre titolari inamovibili e la piazza di uomini bandiera e punti di riferimento. Per non parlare della delusione scaturita dal rifiuto di Paulo Dybala che ad un Napoli in Champions ma dal futuro incerto, ha preferito la Roma di Mourinho in Europa League ma che in 12 mesi ha fatto risorgere dalle ceneri la piazza giallorossa.
Una rivoluzione quella voluta da De Laurentiis che sa tanto di ridimensionamento e di un Napoli che sembra assomigliare per valori complessivi più a quello Mazzarriano (senza averne la grinta) che a quello Sarriano o dello stesso Spalletti dello scorso anno.
L’ULTIMA SPERANZA
La scollatura tra piazza e società forse non è mai stata così profonda e per rendersene conto basta fare un giro sui social del Napoli o su qualunque pagina che parli di calcio. Poche cose possono avere il potere di riavvicinare le due parti ad oggi, una era sicuramente l’argentino ex Juve, l’altra il belga inquilino di Palazzo Donn’Anna.
Se per tutti gli altri giocatori c’è stato un saluto da parte del Napoli e un addio degli stessi calciatori alla città, per Mertens tutto questo non è (ancora) avvenuto e non parliamo certamente di uno qualunque ma del più grande marcatore della storia azzurra e di uno dei giocatori più legati di tutti alla città e alla squadra.
In questi 20 giorni è difficile inoltre pensare che non abbia ricevuto offerte da diversi club in giro per l’Europa e anche da mezza Serie A perché a costo zero, anche a 35 anni, è un’occasione da non farsi scappare. Ci pensa seriamente la Lazio dove ritroverebbe l’uomo che gli ha cambiato la vita calcistica e non solo. Il Napoli invece sembra averlo salutato ufficiosamente a Dimaro, lui nel frattempo continua ad allenarsi.
Si susseguono segnali sempre più flebili, sussurri e silenzi che possono voler dire tutto il contrario di tutto, tra incontri posillipini e mail intercettate, al momento nessuno dei due ha detto addio all’altro. La sensazione è che quella di Ciro resti l’ultima flebile speranza per riaccendere una passione che mai come adesso è stata messa alla prova.