Fabio Cannavaro, campione del Mondo nel 2006, è stato uno dei difensori italiani più forti di sempre. Cresciuto nelle giovanili azzurre, Cannavaro ha vestito la maglia del Napoli dal 1992 al 1995.
L’ex difensore, tra le altre anche di Real Madrid e Juventus, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, durante la quale ha parlato in maniera approfondita del mercato del Napoli e delle prospettive degli azzurri per la stagione appena iniziata.
Di seguito quanto si legge sull’edizione odierna della “Rosea“:
“Avevo detto tempo fa che il Napoli doveva tenere Koulibaly. Ma vista l’occasione col Chelsea, la
volontà del giocatore e la soluzione del club dico bravo al Napoli. Perché dei difensori che ci
sono in giro secondo me Kim Minjae è il migliore. Lo avrei preso per la mia squadra. Il coreano è forte fisicamente e tecnicamente, deve crescere come attenzione e può diventare un top player. Capisco i tifosi, da un punto di vista affettivo, perché sono partiti giocatori cui erano legati, ma il club si sta muovendo benissimo”.
Il Napoli ora è da scudetto? “A Luciano Spalletti serve tempo per plasmare la nuova squadra. Però prendendo anche Ndombele e Raspadori sulla carta ha colmato il gap con Milan e Inter, che hanno le rose più complete oltre alla solita Juve e alla Roma che si è mossa molto bene sul mercato. Certo se poi arrivasse a Napoli anche un portiere di grande esperienza internazionale come Keylor Navas…”.
Cosa le piace della squadra azzurra? “Intanto mi è piaciuto il modo in cui si è mossa la società, mettendo in pratica un mercato studiato e molto ragionato. Kvaratskhelia mi piace molto, sarà
una bella sorpresa. E Ndombele viene dalla Premier, un giocatore che darà qualità, esperienza e
ritmo. Perché alle squadre italiane manca l’intensità per essere competitive in Champions”.
Cosa pensa dell’operazione Raspadori: vale 30 e passa milioni? “È il miglior giovane che si è
spostato, di quelli del giro della Nazionale. Magari non entusiasma oggi la piazza come un Dybala, ma in prospettiva può essere anche più forte. Anzi bisogna apprezzare una società che investe più sui cartellini, dunque sulla prospettiva, che su giocatori dai super ingaggi. Diventa una garanzia di continuità per il futuro, anche se il tifoso a ogni latitudine vuole vincere e subito. Ma bisogna far quadrare i conti e non è semplice. Il Napoli è una squadra che deve riempire ed entusiasmare il Maradona. In città vedo troppa amarezza, critiche eccessive. Il presidente De Laurentiis ha sempre
dimostrato di costruire squadre competitive. E anche questa volta lo sta facendo. E allora il tifoso
deve andare allo stadio e spingere una squadra che saprà offrire anche un buon spettacolo. Io
andrò a Fuorigrotta, perché le squadre di Spalletti mi divertono, giocano sempre un calcio
propositivo e intraprendente. La mia gente deve capire che lo stadio pieno e che tifa è un valore
aggiunto enorme per la squadra”.
Come strategia di club il Napoli fa scelte simili al Milan: può ripetere in campo quanto fatto dai rossoneri? “Stanno puntando su giovani di qualità. Poi però queste scelte vanno supportate. Perché strada facendo, se vuoi vincere lo scudetto, devi anche rimettere mano alle cose. La differenza è sottile, ma sotto questo punto di vista qualcosa è mancato al Napoli in questi ultimi anni”.
Articolo modificato 18 Ago 2022 - 15:40