Al termine della stagione precedente il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis era stato chiaro sulla politica che avrebbe adottato nel corso del mercato: a causa dei cali dovuti al Covid-19, la necessità della società azzurra era quella di ridurre il monte ingaggi. Da quel momento, il club partenopeo si è mosso sul mercato, con operazioni in entrata e in uscita, al fine di soddisfare questa esigenza.
Tra gli addii più sofferti i tifosi del Napoli hanno salutato nello stesso anno l’ex capitano Lorenzo Insigne, Ospina, Koulibaly e Dries Mertens: uomini spogliatoio oltre che punti di riferimento in mezzo al campo. In compenso, il ds Cristiano Giuntoli ha lavorato lungamente in queste settimane per sopperire alle mancanze e riempire tutti gli spazi mancanti.
Al Napoli sono approdati Kvaratskhelia, Olivera, Kim, Sirigu, Ostigard, Simeone e per ultimi Ndombele e Rasapdori: colpi di rilievo e coerenti con l’obiettivo sopracitato. Il monte ingaggi del Napoli è passato da 61,7 a 45,24 milioni di euro, segnando una riduzione del 27%: a riportarlo è l’edizione odierna del Corriere dello Sport. Il nuovo tetto, escludendo Osimhen (4 milioni) e Lozano (4,5 milioni) che hanno ancora i vecchi contratti in vigore, è di 3,5 milioni.
Da segnalare è anche la riduzione dell’età media della squadra, che è passata da 26,7 anni a 25,7: un altro obiettivo era anche il ringiovanimento della rosa.