Il Napoli ha vissuto una settimana davvero esaltante: la vittoria di lunedì contro il Verona per 5-2, all’esordio in campionato, ha fatto tornare subito l’entusiasmo tra i tifosi azzurri, ma la piazza si è infiammata in seguito ai vari colpi di mercato. Gli acquisti di Giovanni Simeone, Tanguy Ndombele e Giacomo Raspadori (ancora non annunciato) fanno ben sperare i tifosi azzurri che adesso ritornano a sognare in grande.
Adesso, però, c’è da pensare alla partita di domani contro il Monza, valida per la seconda giornata di Serie A: il mister Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa a Castel Volturno per presentare la gara contro il club lombardo, in programma alle ore 18:30 allo Stadio Diego Armando Maradona. Di seguito le sue parole.
“Acquisti? Il fatto che poi abbia creato soddisfazione negli sportivi e in voi addetti ai lavori, questo può servire per i calciatori, per aiutarci a diventare una squadra forte come l’anno scorso. Modulo? Per quanto riguarda il 4-3-3 o 4-2-3-1 ci abbiamo già lavorato l’anno scorso. Possiamo provarlo con o senza Raspadori, abbiamo calciatori in grado di farci usare entrambi i moduli. Raspadori ci dà cose differenti rispetto a quelle che già abbiamo”.
“Siamo andati a riempire quelle caselle che erano venute a mancare. Capisco lo stupore di chi sosteneva che eravamo disposti ad allenare un Napoli senza calciatori. Intanto, si lotta per diventare una squadra forte, per trovare collettività, perché noi siamo gli stessi di prima con meno esperienza, con meno presenze in Champions e in nazionale, con meno personalità, per cui c’è da lottare per riacquistare quelle qualità di calciatori come Koulibaly che in due partite è già il miglior difensore della Premier. La società ha lavorato sicuramente bene, perché ha fatto un ottimo lavoro, mantenendo un occhio a quelle che sono le finanze, ha fatto il lavoro che voleva fare. Quello che hanno fatto i calciatori l’anno scorso, ha permesso alla società di poter investire sul futuro”.
“Ndombele è sicuramente uno che è arrivato con un biglietto da visita importante, può ricoprire tutti i ruoli del centrocampo. La cosa che mi ha fatto piacere è aver percepito l’entusiasmo con il quale ha accettato di venire: è uno di quelli che ha la voglia matta di far vincere il Napoli. Me lo sono immaginato già con la maglia del Napoli addosso. Può giocare da tutte le parti, è un calciatore completo che sa imbucare benissimo, che ha questo passaggio in verticale, per chi fa movimento ad attaccare lo spazio, è un calciatore forte tecnicamente, che sa uscire dalle situazioni difficili. Preferisce correre più in avanti che indietro, ma questo glielo si insegna.
Su Raspadori non so dire granché, perché stamani ho allenato gli altri calciatori che mi hanno dimostrato di voler vincere la partita, anche se non c’è Raspadori”.
“Mina vagante lo siamo stati l’anno scorso. A vedere questi ragazzi, mi sembrano tutti bravi ragazzi, la differenza la farà come riusciremo a giocare tutti insieme. C’è da essere disponibili tutti per andare a pulire cose per i compagni, pensare al collettivo e i risultati di squadra, ci sarà spazio per tutti“.
“Non so qual è la squadra che si è rinforzata di più, in tante ci hanno messo la mano, andando a prendere anche calciatori, facendo anche valutazioni differenti da quelle che abbiamo fatto noi, cioè senza fare attenzione ai costi e ringiovanire la squadra. Alcune hanno fatto acquisti per vincere subito, senza pensare all’investimento del calciatore. Tutte si sono rinforzate, Inter, Milan, moltissimo la Juventus, la Roma, la Lazio ha fatto tanti acquisti. Il Monza, ad esempio, ha fatto 13/14 acquisti: il Monza è una squadra forte, gestita da persone che hanno fatto la storia del calcio italiano degli ultimi 30 anni. Soltanto dirigenti come Galliani, potevano convincere gente di qualità come Ranocchia, Sensi, Pessina, Petagna ad accettare il progetto Monza.
Petagna ha lasciato Napoli perché voleva giocare di più ed è difficile trattenere questi calciatori. Per noi è stato un grande professionista e un ragazzo d’oro, si può usare questa parola per lui: domani lo ringrazierò per quello che mi ha dato”.
“Che Monza mi aspetto? Una squadra forte, allenata da un allenatore moderno come Stroppa, che ti strangola appena cerchi spazio. Noi dobbiamo riuscire a essere quella squadra che sta bene in campo, che ha equilibri e che sa soffrire come fatto a Verona. Domani troveremo una squadra più tecnica, che sa muovere la palla: dobbiamo avere la testa giusta, se no sarà difficile.
Olivera sta sempre meglio, si sta allenando con ritmi giusti. Sta apprendendo tutto ed ora è in condizione per essere scelto”.
“Alzare l’asticella? Io sto procedendo con i ragionamenti normali. Si è passato in una settimana da “è difficile partecipare al campionato” a “si deve vincere il campionato”. In base a chi è arrivato e a chi è andato via cosa le fa pensare che si debba alzare l’asticella?”.
“L’entusiasmo in città è dovuto alla vittoria di Verona, non agli acquisti”.
“Meret? Noi dobbiamo avere due portieri forti e in questo momento li abbiamo, ma sono situazioni che possono svilupparsi. Si sono fatti dei discorsi e andremo a valutare, ma io non voglio sapere queste cose, non riguarda me. Io alleno quelli che ho disponibili al campo di allenamento, non mi interessa sapere altro”.
“Simeone e Osimhen insieme? La convivenza degli attaccanti sarà determinata dagli attaccanti stessi, da ciò che mi faranno vedere. Secondo me, quello che conta non è se giocano loro insieme, ma se si vince la partita. Secondo me, Simeone è una prima punta, così come lo è Osi, però Simeone la strada per diventare un calciatore del Napoli l’ha fatta tutta da solo, è un calciatore che mi ha dato la sicurezza di mettersi a disposizione. Quando ha deciso di giocare con noi, lo sapeva che c’era Osimhen, ma lui ha fatto di tutto per venire qui, non ha voluto sapere altro e ha aspettato il Napoli. Lui è un grande lavoratore, fa il lavoro sporco per i compagni oltre a far gol”.
“Cura maniacale? Abbiamo preso gol su palla inattiva, bisogna migliorare per diventare ancora più precisi. La fisicità dei calciatori su questi calci piazzati e una bega a cui saper sopperire, perché ti arrivano sette/otto brande in area di rigore che è difficile da marcare tutti, soprattutto in una squadra come la nostra con calciatori che sono più rapidi e perdono in centimetri.
Equilibrio in alta classifica? Probabile ce ne sia di più. Ma se in bassa classifica c’è la guerra come l’anno scorso, dipenderà molto da loro“.
“Ci sono delle cose all’interno dello spogliatoio che giocatori che se ne sono andati avevano: questi comandanti e capitani che hanno fatto la storia del Napoli avevano qualità e caratteristiche come esperienza e personalità che i nostri per ora non hanno. Sicuramente, sotto l’aspetto del capitano abbiamo mantenuto la stessa caratteristica: Di Lorenzo è perfetto, per come si è comportato, per come ha trascinato, per come incita i compagni all’interno dello spogliatoio e nel campo, lui veste nella stessa maniera della squadra e viene davanti solo quando c’è il problema. Di Lorenzo ha preso molto dal nostro Comandante (Koulibaly, ndr), sa fare benissimo questo ruolo”.
Articolo modificato 21 Ago 2022 - 11:06