Alla vigilia di Napoli-Liverpool, Luciano Spalletti ha presentato la prima sfida di Champions League in conferenza stampa. Il tecnico azzurro, questa mattina non ha condotto l’allenamento di rifinitura perché nella notte ha subìto un interevento alla clavicola a Milano e solo in mattinata è tornato a Napoli.
“Ho avuto un incidente domenica mattina, mentre venivo a Castel Volturno per Sirigu e Demme: ho riportato la frattura della clavicola, quando è successo l’incidente ho avvisato i nostri dottori all’ora di pranzo. Avevo dolore, siamo andati alla clinica Pineta Grande a fare accertamenti: mi hanno fatto le radiografie e abbiamo riscontrato la frattura della clavicola. Tramite il dottor Canonico ed il dottor De Luca ci siamo messi in contatto con il riferimento che abbiamo per i problemi alla spalla, il dottor Castagna. Mi ha messo a disposizione il primario di Traumatologia all’Humanitas a Milano, sono stati gentilissimi. Ho fatto accertamenti e sono arrivato alle 4 di mattina a Milano: poi alle 11.30 mi hanno trovato uno spazio per operarmi. Sono uscito alle 15, dimesso alle 19 di ieri e tramite un amico sono riuscito a tornare a Castel Volturno, stanotte alle 3.30. Ho saltato solo l’allenamento di ieri. Volevo ringraziare anche la talpa del Konami Training Center che ha diffuso la notizia”.
Infortunio? “Dovrò portare il tutore per un mesetto. Mi hanno messo 7 viti e dovrò seguire tutto il percorso riabilitativo“.
Emozione di tornare in Champions? “A me emoziona tantissimo: per me è come tornare al Luna Park. Sarà bello sentire le musiche dentro lo spogliatoio e quelle fuori. Si sentiranno le urla degli altri e dei nostri. Ai calciatori brilleranno gli occhi. Questo sarà un premio per la grande stagione dell’anno scorso. In Champions League una palla morta riprende vita in un attimo e decide la partita“.
Lozano e Osimhen? “Lozano è a disposizione, si è allenato bene. Osimhen non si è allenato ieri, oggi si è allenato sul campo e domani mattina vediamo come proseguirà. Domani proverà a calciare e a fare qualcosa di più forte e se la risposta sarà positiva come quella di stamattina, potrà giocare“.
Difficoltà Liverpool? “Ci sono delle differenze sostanziali: quando ti sembra di aver svolto tutti i compiti alla perfezione, poi questi calciatori ti mettono in difficoltà tirando fuori dal cilindro giocate importanti. Devi sempre essere acceso al massimo, anche fuori dal campo. L’anticipazione di qualsiasi azione diventa fondamentale. Nessuno di noi conosceva la reazione di questa squadra dopo il passaggio a vuoto contro il Lecce: ma ce l’hanno fatto vedere. Questi calciatori sono una squadra che farà innamorare di nuovo il Diego Armando Maradona. Hanno una passione sfrenata per il gioco del pallone, per la squadra e per tutti i compagni”.
Firmerebbe per un pareggio? “No! Significherebbe andare a limitare quanto fatto in una grande partita, contro una squadra complicata e un allenatore forte. Torniamo in Champions e troviamo una squadra fortissima. Daremo il massimo per fare una prestazione all’altezza. Non andiamo in campo per raccogliere complimenti ma per provare a vincere la partita”.
Cosa può dare ancora Kvaratskhelia? “L’ho sostituito a Roma perché ormai nel calcio è cosa normale. A volte con le 5 sostituzioni si lasciano fuori i calciatori più bravi per poi farli entrare dopo e risolvere la partita. A me sembra in condizione perfetta, poi il Napoli ha anche tanti altri calciatori. Io sono contento di lui come calciatore ma anche e sopratttutto come ragazzo”.
Calcio italiano come quello inglese in futuro? “Secondo me ci sono dei segnali importanti che gli allenatori più giovani stanno portando nel modo di interpretare la partita. Contro il Liverpool, poi, il passettino va fatto lo stesso, altrimenti non basta. A volte mi diverto a guardare le statistiche e vi dico che loro giocano un calcio totale. Abbiamo paragonato Lazio-Napoli e Everton-Liverpool: a Roma si sono battute 30 rimesse laterali, da loro ce ne sono state 60. Il doppio, perché loro stanno sulla linea del campo, vanno a lanciare palla lunga e larga per fare gli 1 contro 1. Questo è un dato particolare che, però, racconta una squadra come il Liverpool. Tentano di tenerti la testa sott’acqua per poi farti male. Se li aspetti arrivano a metà campo, se li aggredisci vanno dietro la linea difensiva… e poi hanno una convinzione: sanno di essere una squadra di grande livello”.
Maradona strapieno? “Noi conosciamo bene la passione dei nostri sportivi, e in questa partita si può fare anche un paragone tra il pubblico. Ma domani sera l’urlo “The Champions” lo sentiranno fino ad Anfield. Domani il popolo napoletano farà capire quanto ama questa squadra. E chi viene qui è obbligato a recepire questo messaggio di affetto, perché te lo iniettano senza che tu possa fare niente. E domani sarà bello poi tenere polmoni carichi per respirare quando loro ci metteranno in difficoltà”.
Prima esperienza per molti è un problema? “L’entusiasmo di questi calciatori deve prevalere su quelle che sono le preoccupazioni di giocare in questo torneo. Noi contro una super squadra come il Liverpool dovremmo essere attenti ad essere bravi anche quando non si è belli. Dovremo accettare che saranno più bravi di noi in certi momenti ma dovremo mantenere le nostre qualità. E sono convinto che anche chi non ha mai giocato in questa competizione tirerà fuori tutto”.
Quanto sarà importante la prestazione per crescere? “Se non faremo una grande prestazione, sarà difficile fare risultato. Noi andiamo in campo per giocare una bella partita perché quello è il nostro marchio di fabbrica. Dovremmo pulire tutti i palloni recuperati il più velocemente possibile perché la loro riaggressione è una delle più efficaci del mondo, ti assalgono senza darti tempo”.
Al posto di Klopp cosa temerebbe del Napoli? “Io, prima di tutto, sono onorato di sedere nella panchina accanto a Klopp perché è un personaggio unico. Lui è uno di quelli a cui fai riferimento quando vuoi descrivere una filosofia di gioco. Difficile trovare qualcuno che possa somigliargli. Siccome i grandi si rendono conto di quello che vanno ad affrontare senza presunzione, penso lui abbia visto la partita e ha visto cosa facciamo bene. E sono anche molto felice di rivedere in campo Salah e Alisson. Io sono uno dei fortunati che li ha potuti allenare e ricordo benissimo quando passò al Liverpool. Salah una volta l’ho portato sugli schermi come esempio, per un recupero palla di 60 metri nonostante stessimo 4-0. Quelle due maglie le voglio per metterle nella mia collezione”.
Articolo modificato 7 Set 2022 - 08:28