La vittoria per 4-1 contro il Liverpool è una di quelle che resterà nella storia del Napoli, una notte che resterà impressa nella memoria di ogni tifoso. Battere in maniera così netta i vicecampioni d’Europa non è una cosa che capita tutti i giorni e i giocatori azzurri non potranno di certo dimenticarla così facilmente.
Sfidare una squadra così forte come il Livepool può far venire i brividi, la pressione può prendere il sopravvento e le gambe possono tremare già dall’ingresso in campo. Eppure, i giocatori del Napoli non hanno subito nulla di tutto ciò, sembrava il Liverpool la squadra “inesperta”.
Fa ancora più impressione se si confrontano alcuni dati: nella formazione titolare Napoli c’erano ben cinque esordienti (Rrahmani, Kim, Olivera, Anguissa e Kvaratskhelia) in Champions League, più Simeone e Zerbin entrati a gara in corso. Nel Liverpool, invece, come si poteva immaginare, tutti i giocatori hanno già disputato diverse partite in Champions League. L’unico meno esperto era il giovane Harvey Elliott, avendo disputato solo 59 minuti nella competizione (nell’andata degli ottavi contro l’Inter dell’anno scorso).
Se si considerano le due rose, la differenza tra presenze complessive in Champions è abissale: il Napoli ha “solo” 174 presenze complessive, mentre il Liverpool ben 828. Se invece si vogliono prendere in considerazione solo le formazioni titolari, il Napoli è sceso in campo con 57 presenze in Champions (Zielinski quello con più presenze con 25), mentre gli undici del Liverpool avevano già disputato 485 partite nella massima competizione europea prima di ieri. Dati che confermano la prestazione magistrale dei ragazzi di Spalletti.