Se ogni partita è una pagina di un nuovo libro, allora oggi pomeriggio il Napoli ha rischiato di scrivere un finale noir, thriller o comunque del tutto indesiderato dalle parti dello stadio “Diego Armando Maradona“. Contro lo Spezia di Luca Gotti, infatti, Giacomo Raspadori e compagni hanno disputato una partita a ritmi tutt’altro da stile Champions League – a differenza della sfida contro il Liverpool – con fraseggi e idee prevedibili.
Dall’atteggiamento rock della Champions League ad un genere orientato più sul jazz, il Napoli 2.0 targato Luciano Spalletti quest’oggi ha rischiato di perdere per strada due punti importanti. Così come già successo contro il Lecce. Gli incubi sono riemersi, ma stavolta il finale è stato cambiato con l’ex Sassuolo Giacomo Raspadori che, dopo una gara da 5,5 in pagella, ha approfittato del liscio di Gianluca Gaetano per insaccare alle spalle di Bartłomiej Drągowski e scacciare gli incubi.
Con un Khvicha Kvaratskhelia che ha brillato ad intermittenza; con le azioni, parecchie, sbagliate; con un Hirving Lozano che almeno un paio di occasioni da rete le ha sprecate e con un “Maradona” che sembrava iniziasse a sbraitare, all’89° ci ha pensato Raspadori a rialzare gli animi e “salvare” un Luciano Spalletti che ha rimasto tutti di sasso quando al minuto 67 ha tolto un comunque pericoloso Kvaratskhelia per inserire Giovanni Simeone.
Lecce 2.0 evitato quindi e ora testa alla prossima! E chi criticava il “corto muso” di Massimiliano Allegri forse adesso deve ravvedersi. Oggi è una vittoria da “corto muso”, con il musetto davanti messo proprio sul fotofinish, sull’ultimo strappo. Questo è un 1 a 0 che, chissà, a fine anno farà pensare.
Articolo modificato 10 Set 2022 - 22:46