È nata, si è sviluppata e ora sta dando i suoi frutti. Parliamo dell’idea di gioco di Luciano Spalletti, che pian piano sta plasmando il Napoli a sua immagine e somiglianza. Il Napoli 2.0 ha iniziato col botto quest’anno, l’unica pecca l’1-1 in casa col Lecce. Ma una battuta d’arresto in mezzo ad altissime fluttuazioni può anche starci.
E pensare che ad agosto arieggiava molto scetticismo intorno agli azzurri, con le partenze dei senatori Lorenzo Insigne, Kalidou Koulibaly, David Ospina e non solo, e con gli arrivi di profili meno blasonati. Non stiamo qui a richiamarli, li stiamo conoscendo bene partita dopo partita e li abbiamo visti euforici di mettere in pratica la loro idea di gioco mercoledì sera all’Ibrox Stadium contro il Glasgow Rangers (gara finita 0-3 per i partenopei, ndr).
E se l’idea di gioco di una squadra è il caposaldo piú basilare, c’è da dire che nelle quattro fasi di gioco – difensiva, offensiva, contenitiva e recupero palla – gli azzurri stanno sorprendendo un po’ tutti. Pressing alto se si perde palla, recupero della sfera immediato, fraseggi e verticalizzazioni sulle ali: questo è il Napoli 2.0 targato Luciano Spalletti. Le sue idee di gioco sono chiare e i suoi ragazzi le seguono alla lettera, con la convinzione che il compitino stile Massimiliano Allegri non porta da nessuna parte, anzi, conduce solo a sconfitte meritate. Guardare Juventus-Benfica.
Fare un parallelismo fra Juventus e Napoli è così facile adesso. Discutere sulle idee di gioco e status mentale è argomento già chiuso dall’inizio. Con i bianconeri che non riescono ad imporsi nel gioco, che crollano e escono dalla partita alle prime difficoltà e che, inspiegabilmente e cosa più grave, dopo aver trovato il vantaggio si chiudono a riccio, mentre il Napoli fa tutto l’opposto e solo dopo due mesi di lavoro. I giocatori come Di Maria, Bremer, Paredes non rendono senza un’idea di gioco. Ecco che poi Lobotka, Zielinski e compagni potranno dimostrare di essere piú forti, come del resto già stanno facendo.
Ed eccoci quindi agli elogi per il tecnico di Certaldo, che sta portando avanti la sua idea di gioco. L’obiettivo è sempre maggio, quel mese che decreta i vincitori e i vinti. Nel frattempo questo Napoli fa divertire.
Davide Brasiello