Grava elogia l’azzurro: “Mi rivedo nel suo carattere”

Il responsabile del settore giovanile del Napoli, Gianluca Grava, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, emittente ufficiale del club azzurro. L’ex difensore azzurro ha fatto il punto della situazione dell’attuale momento in casa azzurra della squadra di Luciano Spalletti, oltre che a parlare della Primavera.

Di seguito, quanto evidenziato:

Senti insieme ai tuoi ex compagni di essere una delle fondamenta di questo grande Napoli?

“Ne sono orgoglioso. La gente per strada me lo ricorda sempre, è una soddisfazione immensa per me che era un sogno vestire la maglia del Napoli”.

Sulla fase difensiva:

“All’inizio, dall’esterno, c’erano grossi dubbi. C’era perplessità sul sostituto di Koulibaly, ma alla fine Kim, insieme agli altri, stanno dimostrando ampiamente buone cose. Poi c’è anche la bravura di Spalletti. Io mi rivedo in Mario Rui, perché è spigoloso, è cattivo. Ci mette tanto cuore e quindi gli fa onore. L’esultanza di Kim è stata bellissima, è come se avesse segnato un gol”.

Mario Rui (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Su Di Lorenzo:

“Fare la gavetta è importantissimo. In C formi soprattutto il tuo carattere, vivi sempre col sogno un giorno di poter calcare un campo di Serie A. Cercavo ogni anno di riconfermarmi per poi guardare passo dopo passo. Mi ci rivedo in lui, è tanta roba”.

Su Zerbin, Gaetano e Zanoli:

“L’ultima volta che siamo andati in Scozia, ho avuto possibilità di stare con loro. Sono sempre gli stessi, sono ragazzi umili. Sono contento per loro”.

Sulle difficoltà della Primavera:

“Sicuramente, rispetto all’anno scorso, ci siamo privati di 3/4 calciatori che erano importanti. Si è ritenuto con la società di fargli fare un percorso diverso. I risultati adesso non ci danno una mano: ci vuole più personalità e voglia. Spesso si è timorosi, cosa che non fa parte del mio carattere. Bisogna avere rispetto, ma non paura. A volte sembra che si scenda in campo per non prenderle, ma basterebbe avere un concetto più propositivo anche nella mentalità”.

Francesco Fildi

Francesco il nome; Fildi il cognome; Frank il soprannome. Classe 1998, con il calcio e la musica nel cuore, devo il mio “battesimo pallonaro” ad Andriy Shevchenko e Francesco Totti. Nell’estate del 2019, un paio d’anni dopo la maturità, il colpo di fulmine con il giornalismo. Dal 2021 nel network Rompipallone, a SpazioNapoli ho trovato la mia casa (professionale e non solo). Nel maggio del 2023 ho coronato il desiderio di diventare giornalista pubblicista.
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