Un’estate con le valigie in mano, quella di Matteo Politano. Sembra destinato ad andare via, in direzione Valencia, per raggiungere Rino Gattuso. “È venuto a mancare il rapporto di fiducia con Spalletti” aveva detto l’agente, Mario Giuffredi, alla radio ufficiale.
Il Napoli però ha sempre sparato alto per la cessione, né Spalletti né la società volevano privarsi di lui. E allora succede che Politano si mette in mostra in ritiro, lavora duro, convince. Il rapporto di fiducia con il tecnico toscano viene ricucito, ma forse non se n’era mai veramente andato.
Da quando è iniziata la stagione Politano è stato sicuramente il più convincente sulla fascia destra degli azzurri, guadagnandosi sempre più spazio al posto di un Lozano non sempre brillante.
Che a Politano non mancassero gli attributi era abbastanza chiaro a chiunque abbia visto qualche sua partita, ma negli ultimi giorni si è addirittura superato.
Se ne sono accorti a Glasgow, all’Ibrox Stadium per la precisione, dopo il rigore fallito due volte da Zielinski (sulla prima respinta aveva segnato proprio Politano tra l’altro). Altro rigore per il Napoli, la palla è pesantissima, ma il ventuno azzurro va dal dischetto e non sbaglia: 0-1 Napoli e da lì sarà tutto in discesa per lo 0-3 finale.
Quattro giorni dopo poi, Matteo Politano ha mostrato a tutti che ha le spalle più larghe del Golfo di Napoli. Dal suo ingresso sul terreno di gioco a San Siro viene bersagliato dalla tifoseria di casa ad ogni tocco di palla, visto il suo passato all’Inter. Politano non si scompone e mette in scena un duello pazzesco con Theo Hernandez in entrambe le metà campo.
Poi, arriva il momento decisivo del match: Kvaratskhelia salta netto Dest, che lo stende. L’arbitro non vede in diretta, ma il VAR gli “consiglia” di riguardare l’episodio e di assegnare il calcio di rigore per il Napoli.
Dal dischetto ci va proprio lui, il più fischiato, fissa dritto negli occhi Maignan, che i rigori li para eccome e lo buca: ancora una volta 0-1 Napoli, ancora una volta la firma è di Politano.
Dopo il gol, la scivolata vicino alla bandierina, in balia di tutti i fischi e gli insulti possibili e immaginabili, sembra voler dire solo una cosa: “Je so’ pazzo e…” come continua lo sapete tutti.
NICOLAS IANNONE