Maturità e cinismo per uno dei Napoli più giovani di sempre: il rinnovo di Spalletti diventi ora priorità

Diciassette punti in campionato e in cima alla classifica del campionato di Serie A insieme all’Atalanta, altra grande rivelazione in questo primo ciclo stagionale di partite.

Per non parlare del punteggio pieno fatto registrare in Champions League, derivate di vittorie di carattere e di personalità.

Davanti al Diego Armando Maradona, che nelle ultime stagioni più che fortino è diventata trappola. Davanti all’Ibrox Stadium, tra gli stadi più caldi e rumorosi d’Europa. Con risultati clamorosi, quanto meritati: 4-1 e 3-0.

Se il Napoli può fare la voce alta dopo queste prime uscite stagionali lo deve anzitutto a Luciano Spalletti, tecnico che fa della gestione delle risorse tecnico-tattiche della rosa a disposizione il suo marchio di fabbrica.

Via Insigne, Koulibaly, Fabian, Ospina e Mertens: un Napoli in pochi mesi smembrato della sua colonna portante che ora ha nuova linfa. Mister Luciano tocca e fa oro quello che la società ha saggiamente raccolto nei lunghi e difficili mesi della sessione estiva di calciomercato.

Ora è il Napoli dei vari Kvaratskhelia e Minjae, subito calati nella realtà e decisivi come non mai. Ora è il Napoli di Simeone e Raspadori, non titolari annunciati ma che a oggi hanno segnato già gol pesanti e decisivi.

Ma è anche il Napoli di Lobotka, che lo stesso Spalletti ha plasmato e ha consegnato lui le chiavi del gioco azzurro, con riscontri superlativi a dir poco. Un capolavoro, considerato l’impatto dello slovacco con la Serie A. Insomma, una luce in fondo al tunnel che, soltanto poche settimane fa, sembrava lontana anni luce.

Napoli’s players celebrate after opening the scoring during the Italian Serie A football match between AC Milan and Napoli on September 18, 2022 at the San Siro stadium in Milan. (Photo by MIGUEL MEDINA / AFP) (Photo by MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

Cooperativa del gol e presenze per tutti: quando il collettivo diventa il tuo punto di forza

La particolarità di questo nuovo Napoli, nato tra i malumori delle cessioni e dei dubbi sui nuovi arrivati, è che tutti sono protagonisti, nessuno escluso.

E non è nemmeno un caso che Spalletti, via Domenichini, abbia deciso ieri di buttare nella mischia Alessio Zerbin, sicuramente ancora acerbo ma non è affatto un caso che sia il toscano che il CT Mancini credano nelle sue potenzialità.

Una sostituzione, con tutti i rischi annessi del caso, che è l’emblema della traccia che il mister vuole lasciare in questo nuovo gruppo: mantenere tutti sulla corda, anche a costo di rischiare qualcosina in più.

Una mentalità che sembra sposarsi alla perfezione con questo nuovo gruppo, tra i più giovani di sempre ma, nello stesso tempo, anche maturo e cinico. Prerogative che poi ti permottono di strappare i punti che contano, proprio come quelli di ieri strappati in casa dei campioni d’Italia.

Sono in totale dieci i calciatori andati a segno, ad oggi, in maglia azzurra. E con un Osimhen, sì a segno, ma ancora non entrato in killer istinct, il dato fa gioire non poco Luciano Spalletti, che mai come ora deve diventare la figura cruciale del presente e del futuro azzurro.

(Photo by Alberto PIZZOLI / AFP) (Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

Ora l’imperativo è blindare Spalletti

Qualora ci fossero ancora dubbi, il tecnico di Certaldo è l’uomo nel momento e nel luogo giusto. Lo dicono i fatti e i numeri, dal momento in cui il Napoli è primo ovunque, con un’identità fin da subito chiara e precisa.

Arriveranno i momenti difficili, in cui la porta diventerà inesorabilmente piccola e in cui le cose sembreranno non riuscirti più al meglio. Anche allora, più di adesso, dovrà essere viva la convinzione che per questo Napoli non ci può essere un profilo più adatto a quello di Spalletti, soggetto talvolta anche a diverse critiche (condivisibili o meno) ma sempre sul pezzo e capace di portare a casa quanto preventivato.

Adesso non è dato sapersi se questa squadra potrà dire la sua anche nel famoso ‘condominio Scudetto’ o se potrà andare lontano come non mai in Champions. C’è, però, la consapevolezza che i fatti parlano di un valore aggiunto che porta un solo nome e cognome.

Quel Luciano Spalletti a cui, molto probabilmente, andrebbe già fatta firmare l’opzione automatica per il rinnovo e, chissà, anche oltre.

Che il suo rinnovo diventi priorità tra i corridoi di Castel Volturno, per dare continuità a un progetto che, premesse alla mano, sembra avere grandi margini di crescita, oltre che solide certezze già presenti.

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