La verità di Fabian Ruiz: “Il primo periodo a Napoli è stato duro. L’addio è andato così”

Una delle tante grandi partenze di quest’estate in casa Napoli è stata quella che ha coinvolto Fabian Ruiz. Il suo addio è divenuto quasi obbligatorio dopo i rifiuti da parte del giocatore alle proposte di rinnovo del suo contratto con gli azzurri, in scadenza nel 2023. Alla fine, lo spagnolo si è accasato al Paris Saint Germain.

Fabian Ruiz ha parlato a tutto tondo nel corso della sua intervista al quotidiano spagnolo El Pais, toccando sia la trattativa relativa al suo addio, sia in generale la sua esperienza a Napoli, oltre che il rapporto con i suoi prestigiosi neo compagni di squadra.

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Foto: Getty Images- Fabian Ruiz

Fabian Ruiz: “Impossibile dire no al Psg”

Di seguito quanto riportato:

L’addio al Napoli: “Arrivata l’offerta del Psg abbiamo tutti pensato che non si potesse dire di no, per il loro progetto e la loro storia. Avevo ancora un anno di contratto e sia io, sia il Napoli avevamo interesse a trovare un’altra sistemazione. Penso sia stata un’ottima scelta”

“È successo mentre ero concentrato sulla preparazione col Napoli. I miei agenti mi hanno chiamato per informarmi che erano interessati, e poi ho parlato con Luis Campos, che mi ha spiegato il progetto e quanto voleva che fossi qui. Dopo ho parlato anche con l’allenatore (Galtier), che mi ha spiegato il suo modo di giocare, le idee che aveva. Quelle conversazioni sono state molto belle, mi hanno dato molta fiducia ed è stata una delle cose che mi ha fatto confermare quella decisione”. 

Fabian Ruiz: “L’ambientamento a Napoli è stato difficile”

Come gioca il Psg: “A loro piace quello che ho fatto in questi anni. Al Napoli, per lavoro o fortuna, le cose andavano bene, come squadra e personalmente. Mi chiedono le cose che facevo lì, cioè dare ordine e organizzazione. Alla fine sono un giocatore a cui piace correre, fare su e giù per il campo e mi hanno chiesto proprio questo: raggiungere l’area e poi rientrare, aiutare la squadra anche in fase difensiva. Alla fine siamo una squadra molto aggressiva, abbiamo tanti giocatori davanti e in mezzo dobbiamo avere quella solidità per poter difendere bene, compatti. Mi chiedono un po’ di entrambe le cose: aiutare la squadra in fase difensiva, ma allo stesso tempo raggiungere l’area avversaria”.

Ambientamento alla nuova realtà: “All’inizio è un po’ impressionante sapere che giocherai con Messi, Neymar e Mbappè, che vivrai con loro ogni giorno. È un privilegio, ma allo stesso tempo è normale. Sono ragazzi normali. Ricordo quando ho lasciato il Betis per il Napoli, i primi mesi sono stati molto difficili. Ho anche avuto un periodo un po’ difficile a causa della lingua e del cambio del Paese. Dopo tanti anni circondati da famiglia e amici, vedendoti da un giorno all’altro da solo in una nuova città senza conoscere nessuno, all’inizio è stata dura. Ero anche più giovane, potrebbe essere stato il cambiamento più difficile. Ma impari da tutto, e non avrei mai immaginato che dopo quattro anni sarei stato bravo come sono stato. Ora sono più grande, ho già avuto quell’esperienza e sono un po’ più pronto”.

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