Termina con una sconfitta ad Anfield contro il Liverpool il girone di Champions del Napoli. Gli azzurri, sugli scudi e pericolosi fino al minuto 80, devono arrendersi ai gol di Salah e Nunez nel finale, conoscendo il sapore della sconfitta per la prima volta in questa stagione.
La squadra di Spalletti ha però già voltato pagina. Sabato c’è l’Atalanta a Bergamo e lunedì i sorteggi degli ottavi di Champions, che il Napoli affronterà in prima fascia. Nel frattempo, la debacle inglese lascia gli azzurri con un’ulteriore certezza sul campo, il cui nome è Stanislav Lobotka.
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Dribbling, pressing, passaggi riusciti e sfrontatezza. Un mix perfetto, condito da tanta qualità e che sta a rappresentare l’identikit dello slovacco numero sessantotto. Mai banale in impostazione, sempre sicuro palla al piede ed ogni avversario affrontato a testa alta. Fra questi, anche il muro rosso di Anfield (meno rumoroso del solito) in cui Lobotka si è eretto padrone ieri sera. E non è un caso che in pagella, seppur spesso non sia il migliore, è ormai tanto tempo che non vede insufficienze.
Prestazione dopo prestazione, Lobotka si è lasciato alle spalle gli inconvenienti dei suoi primi momenti in azzurro, dove in molti volevano lo slovacco via da Napoli. All’epoca, solo Marek Hamsik lo difese, chiedendo al pubblico di aspettare per vedere in campo il vero Stanislav e, come al solito, l’ex capitano dei partenopei ha avuto ragione. Napoli ha saputo aspettare e adesso ha fra le mani un costante e prezioso gioiello, fin troppo insostituibile per certi aspetti.
Non è un caso che, con l’uscita dal campo dello slovacco, il Napoli abbia abbassato i propri ritmi concedendo due gol al Liverpool. Se Lobotka lascia il campo, gli azzurri perdono riferimenti in impostazione. In passato è successo altre volte, ieri questo aspetto ha visto la luce ed è ormai chiaro quanto pesi l’assenza di un vice-Lobo in rosa.
Poche volte Lobotka ha rifiatato quest’anno, quasi sempre a favore di Demme o di Zielinski ieri sera. Si continua a parlare di come il Napoli sia alla ricerca di un vice per il sessantotto, eppure non è questa la reale soluzione. La verità è che, al momento, in pochi possono sostituire lo slovacco e Napoli e Spalletti lo sanno. Che sia questo il giusto prezzo da pagare per avere un gioiello del genere in squadra?
Mario Reccia
Articolo modificato 2 Nov 2022 - 10:30