Infortunio Kvaratskhelia, evitate le siringhe di cortisone: la strategia del Napoli e le ultime sul recupero

La prima fase di stagione è ormai agli sgoccioli: questa sera, con i match Verona-Juventus e Lazio-Monza, si chiuderà la 14° giornata di Serie A e domani già prenderà il via il 15° turno, l’ultimo prima della sosta per il Mondiale in Qatar.

Il Napoli vorrà chiudere al meglio un a prima parte di stagione stratosferica: sabato, alle ore 15, allo Stadio Diego Armando Maradona, arriverà l’Udinese di Sottil, reduce da sei gare senza vittorie (sette se consideriamo anche la sconfitta in Coppa Italia contro il Monza).

Infortunio Kvaratskhelia
Khvicha Kvaratskhelia (FOTO – Getty Images)

Infortunio Kvaratskhelia, i tempi di recupero

A tenere banco in casa Napoli è la questione Kvaratskhelia. Il talento georgiano ha saltato gli ultimi due match di campionato contro Atalanta ed Empoli a causa di una lombalgia acuta, ovvero un forte dolore alla schiena acutizzatosi dopo uno scontro con Alexander-Arnold nel match di Champions contro il Liverpool.

Le speranze di rivederlo di nuovo in campo contro l’Udinese per l’ultima partita prima del Mondiale crescono leggermente: Kvaratskhelia, nonostante il giorno di riposo concesso da Spalletti, ieri si è allenato da solo a Castel Volturno e ha svolto le solite terapie e qualche lavoro in palestra. Il georgiano ha voglia di recuperare, ma non si correrà nessun rischio: è quasi improbabile immaginarlo titolare, al massimo siederà in panchina.

Perché Kvaratskhelia non ha fatto le siringhe di cortisone?

Intanto, sul web, sono molti a chiedersi come mai non siano state utilizzate le vecchie infiltrazioni per far recuperare più in fretta al giocatore. Con le siringhe di cortisone, infatti, Kvaratskhelia avrebbe potuto recuperare in tempi record e giocare anche con l’Atalanta.

A spiegare il motivo del mancato utilizzo delle siringhe ci hanno pensato diversi quotidiani nazionali: dal 1° gennaio 2022 è stato proibito l’utilizzo di cortisone, viene considerato come doping. Ecco perché il Napoli non ha potuto far altro che effettuare altri tipi di terapie per far smaltire il dolore al classe 2001 georgiano.

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