Luciano Spalletti al termine di Napoli-Udinese parla in conferenza stampa. Ecco quanto evidenziato:
“Devo fare i complimenti ai ragazzi. La disponibilità che hanno avuto soprattutto verso i compagni è più di quella che hanno avuto per se stessi. Hanno fatto un campionato da marziani. Il primo messaggio da parte mia deve essere quello di ringraziamento. Poi ringrazio anche i miei collaboratori. Ci saranno dei giorni di riposo che faranno bene. È impossibile reggere questi ritmi a tali livelli”.
Il finale?
“Aiutano a sottolineare che percorso fantastico hanno fatto i giocatori. Spesso hanno fatto sembrare le partite facile loro con la loro capacità. Non c’è niente di scontato in queste partite, anzi. A noi serve questa partita perché ormai con 5 sostituzioni la partita non è mai finita: ad esempio l’Udinese ha messo Nestorovski e noi, facendo qualche passaggio in più inutile e sbagliando qualche situazione, abbiamo concesso il goal. Loro sono una squadra forte”.
In cosa possiamo migliorare?
“Lo possiamo usare bene il tempo, oggi abbiamo sbagliato qualcosa e abbiamo individuato cosa dobbiamo migliorare. C’è sempre la possibilità di imparare. Anche stasera i subentrati hanno fatto una grandissima partita: Politano, per esempio, ha fatto quelle due rincorse per aiutare Di Lorenzo. Anche il resto della panchina si vedeva che se fosse stato chiamato a sostituire qualcuno avrebbe fatto tutto per la squadra”.
La partenza per il ritiro?
“Faremo martedì qui di allenamento qui, giovedì partiremo. Ma non so molto”.
La parola passa a Nicola Lombardo:
“Non è ancora stato deciso il giorno. Non sarà un ritiro classico: niente tifosi e porte chiuse. Decideremo solo lì se sarà aperta ai giornalisti per qualche seduta di allenamento. Appena avremo le date lo comunicheremo. Se andremo in Turchia, perché non è ancora ufficiale”.
Io marziano?
“Io vengo sempre di conseguenza. È giusto quello che dicono gli opinionisti: contano i giocatori e la loro disponibilità. La società ha messo a disposizione una buona squadra. Se sono bravi i ragazzi, oltre essere buoni professionisti, diventa una conseguenza facile. Le insidie ci sono, anche stasera abbiamo imparato altre cose. Non ci resta che avere lo sguardo lucido oltre la nebbia che vogliono mettere gli altri. Bisogna mantenere la lucidità: conta qui e ora, qui e ora va fatto il risultato. Questo fa la differenza e i giocatori l’hanno imparato”.
Alchimia con la squadra?
“Il modo di lavorare è uguale con tutti. Io sono più fortunato perché ho dei collaboratori che potrebbero essere tranquillamente allenatori al mio posto, poi la società ci mette a disposizione tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Infine le qualità dei giocatori sono tante e possono sempre aumentare. Lo vedo bene perché lo noto tutti i giorni. Bisogna crescere in alcune cose e sono convinto che lo faremo. Il campionato è un’incognita, così come gli infortuni che sono sempre dietro l’angolo. Rrahmani, per esempio, ci è mancato tanto, soprattuto per far rifiatare Kim. Elmas è un ragazzo straordinario per disponibilità, bellezza professionale, semplicità e qualità di ragazzo: ha fatto un grande assist e un gran goal, poi ha corso tutta la partita. Con queste qualità qui diventa tutto più facile per l’allenatore”.
Napoli come la mia prima squadra?
“Sottil è uno sveglio. Non ha toccato l’assetto e con l’Ascoli ha sfruttato il lavoro precedente. La qualità dell’Udinese è che conquistano la palla a metà campo e spingono subito in avanti: hanno forza, gamba, lo abbiamo visto sul finire della partita. Stanno facendo un grandissimo campionato, la società sa fare calcio. Devo solo fargli i complimenti, ma il Napoli ha vinto meritatamente”.
Se mi aspetto un calo di tensione?
“No, ci fanno comodo questi giorni di riposo. Non sappiamo cosa succederà. Troveremo situazioni diverse, si va dentro e prendiamo le responsabilità di tutto ciò che succederà”.
Cosa avrei detto nel finale se avessi avuto un team-out?
“Gli avrei detto che stavano facendo benissimo la partita, lo stavano facendo per tutta la partita e avrebbero fatto altrettanto nel finale. Gli avrei chiesto di giocare la palla senza buttarla. A chi andrà al Mondiale auguro il meglio perché lo meritano, mi avrebbe fatto piacere che Mario Rui fosse stato chiamato dalla nazionale perché se lo sarebbe meritato”.
Articolo modificato 12 Nov 2022 - 18:42