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Ancora di forza, ancora di prepotenza. Il Napoli di Luciano Spalletti è lo schiacciasassi di questo campionato e lo ha dimostrato anche ieri contro l’Udinese.

Sfida che si sapeva essere ostica, eppure il Napoli per larga parte del match ha fatto la voce grossa. Ha saputo gestire ritmi, intensità e, soprattutto, la pressione di essere la capolista e di dover mandare un segnale ulteriore alla concorrenza. Tutte trappole che gli azzurri, ancora una volta, hanno saputo trasformare nelle più golose delle opportunità.

All’orizzonte, una sosta che è la più grossa incognita che incombe sui possibili sogni di gloria in casa Napoli. Un imprevisto mai visto prima e inedito per tutte, e chi saprà interpretarlo rischia seriamente di far saltare il banco. Con l’unica differenza che gli azzurri arrivano a questo bivio insolito con un vantaggio di (almeno) otto punti sulla concorrenza: un plus che, però, non può e non deve concedere alcun rilassamento.

Serie A: i numeri di un Napoli da impazzire

Una perfezione soltanto rasentata, se non fosse per gli unici passi falsi – se così si possono realmente definire – contro Lecce e Fiorentina. Per il resto, tutte vittorie per il Napoli che in classifica fa registrare quota 41 (!). Tradotto: la terza miglior partenza di Serie A in 15 giornate dopo quelle della Juventus nelle stagioni 2018-19 (43 punti) e 2005-06 (42 punti).

Le vittorie in totale sono 13 in 15 partite, impresa che è riuscita per quattro volte nella storia soltanto alla Juventus (2018-29, 2013-14, 2005-06 e 1949-50).

(Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Insomma, questo Napoli sta riscrivendo la storia propria e di quella della Serie A, ma ciò non può bastare per pensare che il successo sia già in tasca. E Napoli-Udinese, sotto questo punto di vista, ne è il più valido degli esempi.

Il Napoli vola, ma non serve solo il decollo

Probabilmente, quella di ieri tra Napoli e Udinese è una sfida che racchiude in 90′ quello che gli azzurri hanno fatto, quello che di meglio possono ancora fare ma anche quello che può riservare il futuro, nel bene e (ci si augura di no, ovviamente) nel mal.

Infatti, dopo 70′ di alto livello la squadra inizia ad andare colpevolmente in crisi, complici energie probabilmente esigue e lo spettro dei Mondiali per qualcuno. Pane per i denti dell’Udinese che, senza aver nulla da perde, si rifa sotto e mette un brivido lungo tutta la schiena del Diego Armando Maradona.

Alla fine il Napoli la porta a casa meritatamente, malgrado qualche borbottìo gratuito ed evitabile. Nulla cambia nella sostanza, ma che sia questo un segnale che nulla oggi è concluso e compiuto, perché oltre al decollo serve anche restarci in alta quota, e tutt’altro che a velocità di crociera.

Il film del campionato, dunque, si conclude così nel suo primo atto. Nel migliore dei modi e con una sfida che regala uno spoiler di quello che sarà: un campionato da ‘aggredire’ anche dopo la sosta, per tenere ben saldo il destino tra le proprie mani e per evitare a ogni costo che i pericoli possano introdursi in una trama decisamente a tinte azzurre.

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Francesco Fildi

Articolo modificato 13 Nov 2022 - 13:47

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Francesco Fildi