Il Mondiale in Qatar è ormai alle porte e saranno ben cinque i calciatori del Napoli che disputeranno il campionato del mondo con le proprie nazionali. Tra questi c’è Mathias Olivera convocato dal suo Uruguay e che sfiderà la Corea del Sud dell’altro azzurro Kim Min-jae inserita anch’essa nel Gruppo H.
I tifosi del Napoli dovranno scegliere chi tifare tra le due nazionali ma siamo certi che molti opteranno per i sudamericani anche per un altro motivo: nell’Uruguay ci sarà Edinson Cavani, uno che non è stato mai dimenticato all’ombra del Vesuvio.
Questo post in breve
Cavani ha giocato a Napoli dal 2010 al 2013 e in tre anni ha realizzato ben 104 reti, una media davvero mostruosa. Tre anni indimenticabili così come rivelato oggi in un’intervista alla “Gazzetta dello Sport”. Queste le sue parole.
“Napoli è un pezzo di cuore. Per tanti motivi: il passato, ma anche il presente. I miei primi due figli, Bautista e Lucas, vivono li, hanno 9 e 11 anni, giocano a calcio e ovviamente tifano Napoli”.
“Tutte le squadre dove giochi ti lasciano qualcosa però Napoli ha un posto speciale nella mia memoria, perché quei tre anni sono stati l’embrione che ha fatto sbocciare una carriera che poi è proseguita a Parigi e a Manchester. Io sono un tipo riservato, poco abituato ad esternare le emozioni. E l’affetto che ricevetti a Napoli dal primo momento mi emozionò, e fece scattare dentro di me qualcosa di speciale”.
Appena arrivato in città fuori dall’hotel c’era un sacco di gente. E allo stadio… incredibile. Il presidente De Laurentiis voleva che facessi un giro del San Paolo per salutare come se fossi il papa, ma io non me la sentivo, non avevo giocato nemmeno un minuto, non avevo fatto niente per quella gente che mi stava accogliendo in quel modo straordinario. Quelle facce, quell’affetto, quella partecipazione, quell’energia… fui travolto”.
Sentivo che dovevo ricambiare in qualche modo, e detti tutto me stesso per farlo. Anche per questo la vittoria della Coppa Italia dopo tanti anni senza un trofeo, contro quella Juve fortissima, fu qualcosa di magico e d’indelebile. Magari non era un grandissimo titolo, ma arrivò al termine di un cammino che facemmo uniti alla città, e la condivisione della gioia fu totale”.
Sulla possibilità del Napoli di vincere lo scudetto, Cavani non si sbilancia troppo.
“Oggi lo seguo da lontano, ma con grande partecipazione e attenzione e sono felicissimo per ciò che stanno facendo. Qui a Valencia hanno un tifoso in più. Non so se ce la può fare a vincere la Serie A, ma lo spero vivamente. E mi sembra che ci siano tutte le condizioni necessarie“.
“C’è una società seria e organizzata che sa pianificare e muoversi bene sul mercato, un grande allenatore, giocatori interessanti e affamati, e la solita eterna, incombustibile, passione del pubblico. Nel calcio non si sa mai, e in questa strana stagione col Mondiale in mezzo ancora di meno, la Serie A è incredibilmente competitiva, però la partenza del Napoli è stata eccezionale. Il mese di gennaio sarà fondamentale”.
Articolo modificato 16 Nov 2022 - 10:18