Questo post in breve
Napoli, estate 2022
Davvero un periodo complicato per gli azzurri, tante cessioni illustri, gente come Koulibaly, Insigne, Mertens pezzi da 90 che salutano la città senza non pochi malumori da parte dei tifosi.
Arrivano calciatori giovani, promettenti, la piazza ritrova un po’di entusiasmo ma la fiducia nella società resta poca; a soli 200km di distanza arrivano i Campioni, “gente abituata a vincere”.
Roma, estate 2022
La vittoria della Conference League, il fantastico, senza dubbio, giro per le vie di Roma con il bus scoperto e una campagna acquisti ‘stratosferica’ a detta di molti, forse tutti, hanno rinvigorito i romanisti che da tempo vivevano un periodo di alti e bassi tra cambi di società e giocatori non all’altezza.
Dybala, Matic, Wijnaldum, Belotti giocatori affermati e la piazza non sta più nella pelle, “una società che vuole vincere, subito” si esclamava in terra capitolina.
I giallorossi sono riusciti a sottrarre proprio al Napoli quello che doveva essere il colpo dell’estate, Paulo Dybala. Ennesima sconfitta per i partenopei, “i campioni da noi non vogliono venire”, frase che echeggiava tra i vicoli di Napoli.
Le griglie di partenza parlavano chiaro, Roma nettamente superiore al Napoli, non c’è partita.
Napoli, novembre 2022
Siamo giunti alla fatidica sosta per il Mondiale, primi in campionato, qualificati, per la prima volta nella storia del club, agli ottavi di Champions League con due giornate di anticipo, grande calcio e massima valorizzazione dei calciatori, chi lo avrebbe mai detto? Nessuno, nemmeno il tifoso napoletano più ottimista.
Roma, novembre 2022
Tanti dissidi in casa giallorossa, la squadra non gira, non riescono a proporre gioco. Tensioni tra allenatore e giocatori, i risultati non arrivano. Una tifoseria che ha riempito lo stadio in tutte le partite giocate in nome del grande mercato estivo eppure, dopo 15 partite, sono al settimo posto a ben 14 punti dal Napoli.
Da un lato le griglie, i Campioni, un mercato ‘eccellente’, un allenatore bravo ad aizzare le folle.
Dall’altro programmazione, progetto, umiltà e un allenatore che lavora sul campo, non ai microfoni.
Certo, manca ancora tanto, il campionato è lungo, anzi, dopo la sosta potrebbero aprirsi nuovi scenari e capovolgere quanto fatto finora.
L’unica cosa certa è che, dopo 15 giornate, la Joya in quel di Napoli è tanta a Roma, invece, ce n’è ben poca!
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