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Il vero top player del Napoli non sta scendendo in campo. Nessun allarme, è normale: parliamo del direttore sportivo Cristiano Giuntoli.

L’artefice del capolavoro che sta riportando entusiasmo in un ambiente che si era rassegnato e che considerava il calcio spettacolo dell’era di Sarri ormai lontano.

Arriva a fari spenti nell’estate del 2015, insieme a Maurizio Sarri, e subito mette a segno due colpi che regalano al Napoli esperienza e concretezza: Pepe Reina e Allan. Quell’anno Sarri, con il suo gioco brillante, mette in condizione Higuain di infrangere il record di reti in una singola stagione. La gioia dei tifosi, però, termina in fretta: durante l’estate Gonzalo si trasferisce alla Juventus. Qui inizia a emerge l’abilità di Giuntoli che trova in Arkadiusz Milik un degno sostituto. Il polacco stupisce tutti e si adatta subito al campionato italiano andando spesso in rete, ma le rotture del crociato sinistro e poi del destro spengono gli animi.

Sarri conclude la sua avventura in azzurro conquistando il record di punti. Laddove sembrava impossibile migliorare il presidente capta la voglia di Carlo Ancelotti di mettersi in gioco e, così, porta a Napoli uno degli allenatori più forti e vincenti nella storia del calcio. Quell’anno arrivano anche Fabián Ruiz e Meret, il primo gioca e cresce esponenzialmente, il secondo si ferma a causa di una frattura al braccio. Così, ancora una volta, il Ds è abile e corre ai ripari, scovando David Ospina che si dimostra sostituto all’altezza del portiere italiano tanto da minacciarne la titolarità e conquistare la piena fiducia di Ancelotti.

FOTO GETTY – Cristiano Giuntoli

Giuntoli Napoli: il post Sarri

A ridosso della scadenza di contratto Cristiano Giuntoli viene riconfermato a pieni voti: De Laurentiis consegna le chiavi della società nelle sue mani. Ottima intuizione. Il Ds dà il via a un progetto di rifondazione che cambia inesorabilmente le sorti del club. I primi ad arrivare sono Di Lorenzo, Elmas e Lozano nel 2019. Un preludio ad un mercato, quello invernale, che porta il sapore dolce degli acquisti di Lobotka, Politano e Rrahmani, ma anche quello amaro del rifiuto di Erling Haaland. Quel Earling Haaland. Tutto fatto per il norvegese che, però, preferisce la Germania del Borussia Dortmund come trampolino di lancio. Uno sliding-door che conduce Victor Osimhen nel Golfo partenopeo nella sessione di mercato successiva.

L’ultimo atto è quello di Spalletti. Con il tecnico toscano si chiude definitivamente il ciclo iniziato da Benitez lasciando spazio, man mano, a quello delle giovani promesse: via i veterani come Insigne, Mertens, Ospina e Koulibaly, dentro ragazzi spregiudicati che si divertono e divertono giocando con leggerezza e semplicità: Anguissa prima, Kim, Olivera, Raspadori, Østigård, Kvaratskhelia poi.

Con la stagione stellare del Napoli tutti si stanno accorgendo di Cristiano Giuntoli. Il Ds, infatti è nel mirino di diverse squadre, tra cui la Juventus, complice il contratto in prossimità di scadenza. Comunque vada resta l’ottimo lavoro svolto. Da sottolineare la capacità di scovare talenti cristallini come Kvara e farli crescere in un ambiente plasmato su misura, per poi saperli rivendere al migliore offerente in modo efficiente per il bilancio della società.

Giuntoli: un top player da premiare!

Con il Mondiale in Qatar il Napoli ha modo di pianificare le strategie di mercato e le mosse societarie. Dopo il rinnovo di Anguissa è ormai certo anche quello di Lobotka. Ora Giuntoli è a lavoro per limare i contratti di Rrahmani, il capitano Di Lorenzo e la stella emergente Kvaratskhelia. Ma, a quasi un anno dalla scadenza di contratto, forse sarebbe proprio Giuntoli il top player da premiare con un adeguamento di stipendio e un rinnovo.

Articolo modificato 23 Nov 2022 - 12:15

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Scritto da
Chiara Villani