“Pronto a chiudere la carriera a Napoli? Perché no!”. Comincia con questa frase di uno spessore emotivo enorme la bella intervista che DAZN, per il format DAZN Heroes, ha realizzato con Marek Hamsik.
L’ex centrocampista azzurro ha lasciato nel 2019 il Napoli, dopo ben 12 anni di militanza all’ombra del Vesuvio. A strapparlo agli azzurri furono i cinesi del Dalian, anche se oggi “Marekiaro” gioca nel Trabzonspor in Turchia. Ed è proprio dalla sua attuale esperienza che parte l’intervista.
Questo post in breve
- 1 Hamsik, la vittoria dello scudetto in Turchia con il Trabzonspor
- 2 Hamsik, il legame con la città e i tifosi del Napoli
- 3 Il ricordo di Maradona e i record
- 4 Il tridente Hamsik, Cavani e Lavezzi
- 5 La proposta di De Laurentiis ad Hamsik: tornare al Napoli una volta finita la carriera da calciatore
- 6 La Hamsik Academy e il sogno di diventare allenatore
- 7 Il Napoli spettacolo di Maurizio Sarri
- 8 Intervista Hamsik a DAZN, Napoli da scudetto
- 9 Napoli, la profezia di Spalletti su Lobotka
- 10 Taglio della cresta in caso di ritorno al Napoli con lo scudetto
Hamsik, la vittoria dello scudetto in Turchia con il Trabzonspor
Ecco quanto evidenziato:
“Lo scudetto in Turchia con il Trabzonspor è stato qualcosa di pazzesco, aspettavano da 38 anni di vincerlo. I festeggiamenti sono stati incredibili, addirittura i tifosi hanno organizzato 6 feste è una di queste è diventata virale su Istagram con 80 navi. Quando è finita la partita io sono rimasto in campo a festeggiare per tantissimo tempo con i tifosi, sono rientrato negli spogliatoi e i festeggiamenti di squadra erano già finiti. A quel punto gli ho detto “No, dobbiamo festeggiare ancora”.
Hamsik, il legame con la città e i tifosi del Napoli
“Nel corso degli anni ci sono state tante squadre che mi hanno voluto. La prima è stata il Milan con Allegri nel 2012, poi l’Inter quando c’era Mazzarri al Napoli e poi la Juventus, abbiamo fatto qualche chiamata con Pavel (Nedved, ndr), impossibile andarci (ride, ndr). Non ci ho nemmeno pensato. Non ho mai avuto l’esigenza di andare via, la società mi dava ciò che volevo. Io ero contento e la mia famiglia pure, non per caso ho rinnovato per 5 volte in 12 anni e non sono pochi. Più passavano gli anni e più i tifosi mi amavano. Se non fosse arrivata la chiamata dalla Cina sarei rimasto al Napoli e avrei continuato per sempre lì.
Record di presenze con il Napoli? I record sono fatti per essere battuti, questo qui in particolare era detenuto da Bruscolotti e resisteva da anni. Sono orgoglioso di questo record. Non mi sarei mai aspettato una carriera così al Napoli, forse lo sognavo. Nemmeno sapevo cosa significasse, venivo dalla Slovacchia, poi sono stato a Brescia e subito Napoli. Ho capito immediatamente che qui il calcio viene vissuto diversamente.
Il ricordo di Maradona e i record
Entrare così nel cuore dei tifosi non è da tutti. Loro mi hanno dato tanto e io pure, ho passato 12 anni lì. Sicuramente non è semplice vivere con l’amore dei tifosi, a volte devi nasconderti, andare nei ristoranti meno affollati o metterti il cappellino per non farti vedere. C’è chi, come me, che sa gestire questo affetto, e chi invece non ci riesce. Ma ci sta, fa parte dell’amore di Napoli per i suoi giocatori e gli stessi tifosi devono capire che a volte devono lasciare i calciatori un po’ più tranquilli.
Per noi napoletani Diego Maradona è il numero uno. Uno dei più grandi o il più grande calciatore di tutti i tempi. Sono stato il primo a battere il suo record di gol con la maglia del Napoli, ora non lo sono più (ride, ndr).
Il tridente Hamsik, Cavani e Lavezzi
Quando arrivai con Lavezzi ci fu la contestazione dei tifosi, non verso di noi ma verso la società. Alla fine ha avuto ragione la società. Con il presidente De Laurentiis ho avuto solo rapporti buoni. Sono sempre stato uno che parla poco, qualche volta ci siamo incontrati e abbiamo parlando ma senza mai discutere. Con lui ho parlato anche di recente e abbiamo parlato di tornare al Napoli dopo la carriera da calciatore.
La proposta di De Laurentiis ad Hamsik: tornare al Napoli una volta finita la carriera da calciatore
Se mi chiamasse De Laurentiis per dirmi di tornare, farmi firmare un contratto di un anno a cifre contenute e provare a vincere lo scudetto? Con il presidente mi sono sentito tra gennaio e marzo, mi ha detto “quando finisci la carriera da calciatore fammi sapere, ci incontriamo e parliamo del tuo futuro insieme”. Ancora non è quello il punto ma sicuramente ci penso. Chiudere la carriera al Napoli? Perché no…
La Hamsik Academy e il sogno di diventare allenatore
In Slovacchia ho costruito la Hamsik Academy, sto costruendo campi da calcio e al momento abbiamo 300 ragazzi. Sto provando a costruire i nuovi Hamsik, voglio fare questo in futuro: l’allenatore. I miei modelli? Mi piace chi fa giocare a calcio. Quindi Sarri, Guardiola, Naglesmann. Sarri mi ha lasciato il segno.
Mazzarri ha dato un’identità al Napoli, con lui nacque il tridente con me, Lavezzi e Cavani. Abbiamo riportato la Coppa Italia a Napoli dopo 20 anni, la città è esplosa insieme a me.
Hamsik, Cavani, Lavezzi è stato uno dei tridenti più forti che il Napoli abbia mai avuto. Pocho e Cavani hanno fatto una carriera incredibile, passando dal PSG, una delle squadre più forti al mondo. Dopo al Napoli è arrivato un grande allenatore come Rafa Benitez, è stato lui a portare campioni del calibro di Higuain, Callejon, Albiol e Reina. Giocatori di livello internazionale.
Il Napoli spettacolo di Maurizio Sarri
Poi è arrivato Sarri. Con lui per 3 anni ho giocato in ogni allenamento a due tocchi. Immaginate a che velocità di pensiero devi giocare e muovere la palla a due tocchi. Come calciatore mi sono divertito tantissimo, penso che tutta l’Europa si sia divertito a guardarci: era un calcio da Playstation. A volte in allenamento si girava e diceva “ragazzi, io non vi guardo, mi basta sentire il rumore del pallone”, e già da quello capiva se stessimo giocando bene o no. Mi sono divertito tantissimo. Se facevamo il terzo tocco in allenamento lui come reagiva? Si fumava una cinquantina di sigarette in più (ride, ndr).
Lo scudetto perso in albergo il rimpianto più grande della mia carriera? Sì, anche perché eravamo a tre partite dalla fine del campionato. Dispiace, ma alla fine il calcio è così. Io comunque ci sono riuscito a vincere il mio primo scudetto, purtroppo non al Napoli, ma al Trabzonspor.
Intervista Hamsik a DAZN, Napoli da scudetto
Koulibaly, Insigne e Mertens via nello stesso momento. È incredibile vedere che tre giocatori più importanti della società sono andati via tutti insieme, perchè ogni squadra ha bisogni di simboli e che rappresentino la società. Da questo punto di vista è stato un peccato per i tifosi, ma se vediamo il rovescio della medaglia la società è riuscita a prendere grandissimi giocatori come Kim, Kvara e Osimhen, abbassando pure gli stipendi. Quindi un grandissimo lavoro della società.
Scudetto? Non si dice, siamo scaramantici (ride, ndr). Però sono partiti fortissimo, stanno devastando tutti in campionato. Stanno andando come dei treni e mi auguro ripartano così quando ricomincerà il campionato.
Kvaratskhelia? Credo abbia sorpreso tutti, non me l’aspettavo subito così. Ha una semplicità di dribbling incredibile. Non sono tanti i calciatori così forti nell’uno contro uno.
Napoli, la profezia di Spalletti su Lobotka
Spalletti? L’ho sentito l’ultima volta che sono venuto a Napoli e mi ha chiesto di Lobotka, mi ha chiesto di tenerlo tranquillo e di dirgli che sarebbe tornato il giocatore che si conosceva in Spagna. E infatti aveva ragione.
Taglio della cresta in caso di ritorno al Napoli con lo scudetto
La cresta è parte di me, quando parli di Hamsik pensi sempre a quello, anche se alla fine penso dovrò tagliarla. Se mi chiedessero di tagliarla per tornare a Napoli e chiudere lì la carriera con uno scudetto? E allora tagliamola subito!”.