Marek Hamsik, ex centrocampista e capitano del Napoli, è tornato a parlare dei suoi anni nella società partenopea in una lunga intervista ai microfoni di DAZN. Il calciatore slovacco, da sempre nel cuore dei tifosi azzurri, ha raccontato il suo rapporto con i vari calciatori e allenatori che si sono succeduti nel Napoli.
In particolare, Hamsik si è soffermato, tra le altre cose, sul rapporto con Maurizio Sarri. Di seguito un estratto delle sue parole:
“Poi è arrivato Sarri. Con lui per 3 anni ho giocato in ogni allenamento a due tocchi. Immaginate a che velocità di pensiero devi giocare e muovere la palla a due tocchi. Come calciatore mi sono divertito tantissimo, penso che tutta l’Europa si sia divertito a guardarci: era un calcio da Playstation“.
“A volte in allenamento si girava e diceva “ragazzi, io non vi guardo, mi basta sentire il rumore del pallone”, e già da quello capiva se stessimo giocando bene o no. Mi sono divertito tantissimo. Se facevamo il terzo tocco in allenamento lui come reagiva? Si fumava una cinquantina di sigarette in più (ride, ndr)”.
Hamsik ripensa al Napoli: “È il mio rimpianto!”
Sempre durante l’intervista per Dazn, Marek Hamsik ha ricordato anche la stagione 2018/19 in cui il Napoli, nonostante i 91 punti, non è riuscito a vincere lo scudetto. Di seguito quanto detto:
“Lo scudetto perso in albergo il rimpianto più grande della mia carriera? Sì, anche perché eravamo a tre partite dalla fine del campionato. Dispiace, ma alla fine il calcio è così. Io comunque ci sono riuscito a vincere il mio primo scudetto, purtroppo non al Napoli, ma al Trabzonspor“.
Giacomo Maraucci