L’attaccante del Napoli, Giacomo Raspadori, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Tra i temi trattati, anche quello relativo al suo idolo d’infanzia. Ecco quanto evidenziato:
Il mio idolo? Ho avuto il Kun Agüero come modello da subito, mi colpiva quella puntuale capacità di essere decisivo. Mai gol inutili, uomo determinante nelle situazioni più scabrose e come lui, per certi versi, anche Tevez e Rooney. Benzema davanti a Lewandowski, di quelli che hanno esperienza e curriculum. Degli emergenti, ammesso che si possano definire tali, Haaland e Osimhen.
Panchina a Osimhen? Sono preparato: Julian Alvarez, neocampione del mondo, al City ha giocato solo 356’. Neanche Haaland scherza… È la dura legge dei grandi club, va in campo chi merita e chi sta fuori cerca di afferrare le occasioni che capitano. È la sana concorrenza, forse pure uno dei segreti per migliorarsi. Ed è la dimostrazione che stanno venendo fuori attaccanti destinati a dominare il palcoscenico internazionale per il prossimo decennio: Victor sta per compiere ventiquattro anni; il norvegese ne ha ventidue e mezzo; e Alvarez ne farà ventitré tra un mese. E aggiungeteci Mbappé: ventiquattro oggi.