TOPSHOT - Former Argentinian football international Diego Maradona (L) and former Brazilian footballer Pele pose after a football match organised by Swiss luxury watchmaker Hublot at the Jardin du Palais Royal in Paris on June 9, 2016, on the eve of the Euro 2016 European football championships. (Photo by PATRICK KOVARIK / AFP) (Photo by PATRICK KOVARIK/AFP via Getty Images)
Paolo Condò, all’interno del proprio editoriale per Repubblica, ha voluto evidenziare alcuni particolari riguardanti il rapporto tra Pelè e Maradona, nel giorno successivo alla scomparsa di O’ Rei.
Di seguito le parole del noto giornalista:
“Pelè sembrava non invecchiare mai, ha mantenuto lo stesso fisico e la stessa faccia per almeno trent’anni. Ogni volta che capitava di incontrarlo, veniva da chiedergli di tornare in campo per risolvere la questione del suo dualismo con Maradona”.
“I due si detestavano, prima ferocemente e poi più cordialmente. I rapporti si sono un po’ distesi quando Maradona ha invitato Pelè alla Noche del Diez, show argentino condotto da Diego nel 2005”.
“Più che la rivalità tra argentini e brasiliani, a dividerli c’era l’orgoglio di potersi definire, entrambi a giuste ragioni, come il migliore della storia”.
“Pelè è un calciatore che abbiamo potuto vedere poco, non è come Messi che vediamo in tv ogni tre giorni oppure Maradona del quale abbiamo molti highlights. Il Mondiale del ’70 è forse la memoria più chiara di Pelè, narrato come se fosse ammantato di una nebbiolina mistica”.
Articolo modificato 30 Dic 2022 - 12:19