Il Napoli è andato ko nel big match di San Siro contro l’Inter. Per gli azzurri, una sconfitta che può incidere molto sia a livello morale (prima sconfitta stagionale), ma anche a livello di classifica, con i Milan che accorcia a meno 5 in classifica.
È stato stuzzicato su entrambi gli aspetti l’allenatore Luciano Spalletti, che si è mostrato deluso per la prestazione dei suoi, ma comunque abbastanza ottimista per il futuro. Di seguito quanto riportato:
Non il solito Napoli: “Siamo stati al di sotto in tutte le nostre qualità offensive: alcune volte abbiamo fatto girare bene la palla, arrivando al limite dell’area e rendendo loro le cose complicate, ma non siamo riusciti ad entrare con la giocata penetrante. Abbiamo preso gol con la caratteristica dell’Inter che temevamo, siamo arrivati tardi a chiudere sul colpo di testa di Dzeko. Arrivano all’area di rigore per buttarla dentro sulla fisicità degli attaccanti”.
Vantaggio sul Milan di soli 5 punti: “Non cambia niente. La squadra deve sapersi difendere dalle voci visto che si legge un po’ di tutto, questo fa parte della gestione del calcio attuale. Dobbiamo essere bravi ad analizzare ciò che è successo dentro la partita e ricomporre le caratteristiche che servono per andare a vincere le partite. Siamo forti, abbiamo calciatori seri. Abbiamo perso ma si ricomincia con fiducia”.
Juventus fra due giornate: “Non so chi contenderà lo scudetto, noi possiamo fare meglio di quanto fatto stasera. Non abbiamo fatto male ma bisogna fare qualcosa di più. Siamo fiduciosi dei nostri calciatori, se qualcuno non riesce a fare ciò a cui ci ha abituati può succedere”.
Niente cori discriminatori: “Da dentro non si sente molto, però se così è stato va bene. Bisogna smetterla con queste cose, nello stadio bisogna divertirsi ed essere contenti di assistere ad uno bello spettacolo senza cercare offese tra tifoserie. Sono cose stupide”.
Ancora amato dai tifosi dell’Inter: “Hanno visto l’impegno, mi sono impegnato al massimo sempre. Ho vissuto per l’Inter come ora vivo per il Napoli. Hanno capito la predisposizione per lavorare in maniera corretta anche se non si è vinto niente. La qualificazione di Champions a volte vale più di una Coppa Italia, a volte le società lo preferiscono, è guadagnare terreno. A quelle che vanno in Champions andrebbe dato un riconoscimento, da lì possono scattare delle possibilità”.
Articolo modificato 5 Gen 2023 - 00:10