Questo Napoli raccoglie consensi ovunque: la stagione straordinaria della squadra di Spalletti viene elogiata da tutta l’Europa.
Tra i tifosi acquisiti ci sono anche diversi ex avversari, entusiasti nel vedere un gioco così bello. Tra questi c’è anche Arrigo Sacchi, colonna della storia del Milan.
L’ex commissario tecnico dell’Italia è stato intervistato ai microfoni de “Il Mattino” e ha incoronato Luciano Spalletti.
“Ora faccio il tifo per lui, ho anche gridato gol sul 2-0 di Kvara. Mia moglie si è stupita e si è spaventata: “Arrigo, che succede?”, ha urlato. Ma per Spalletti è arrivata l’ora di vincere lo scudetto, accidenti. Perché il gioco e le idee, con lui, sono al centro di ogni cosa. In Italia è un’eccezione. Sta spiegando a tutti che la bellezza è un valore, non solo un sogno”.
“La Serie A è nelle mani di una squadra che ha un allenatore che ha capito che 1 per 11 fa 11 e che il collettivo è la forza di ogni cosa: se giochi al tiro alla fune, se tira uno solo, anche se è Maciste, alla fine perde. Nel Napoli tutti i giocatori si muovono come se fossero una sola entità, avanti e indietro. Non lo hanno fatto con l’Inter e hanno perso. Con la Juventus ho rivisto una perfetta sinergia. E la sinergia significa anche modestia: prevede un gruppo che corra e si sacrifichi e lotti per il compagno. Quello che ho visto fare l’altra sera”.
“Il 5-1 è lo specchio di quello che c’è stato. Da noi, tutti sono sempre confusi dal risultato, come se la prestazione non contasse nulla. Invece il Napoli ha unito le due cose. Perché non ha l’ossessione della sindrome di Pollicino. In Italia quasi tutte le squadre mancano di stile, non hanno più un tratto distintivo e il pubblico non lo pretende. Lì a Napoli è diverso: non c’è solo la religione del risultato, interessa anche altro. E poiché io tifo per il calcio, non posso ora non tifare per il Napoli“.
Sacchi conclude così, con una grande investitura per Spalletti: “Con la Juventus ho ammirato il Napoli bello che riempie gli occhi e ci rende a tutti orgogliosi. Perché noi amiamo il calcio e il calcio è un gioco collettivo. Luciano deve vincere lo scudetto: è il premio alla sua storia e alla sua carriera. Napoli è il suo capolavoro. Nel Napoli undici giocatori si muovono in perfetta sinergia. Ma la sinergia significa anche modestia: prevede un gruppo che corra e si sacrifichi e lotti per il compagno”.
Articolo modificato 15 Gen 2023 - 12:56