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Iervolino: “Nel mio cuore ora c’è la Salernitana, ma spero nello scudetto del Napoli”, poi la verità su Mertens e Cavani

Salernitana-Napoli è una partita speciale per il presidente dei granata Danilo Iervolino: nato a Napoli e cresciuto a Palma Campania, Iervolino è sempre stato tifosissimo della squadra della sua città.

Una partita particolarmente sentita per lui, che però vuole mettere le cose in chiaro: “Adesso c’è solo la Salernitana nel mio cuore”, ha dichiarato in un’intervista concessa a “Il Mattino”.

Danilo Iervolino (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Intervista Iervolino, il presidente parla alla vigilia di Salernitana Napoli

Di seguito un estratto dell’intervista.

“Adesso c’è solo la Salernitana nel mio cuore, anche se spero e credo che lo scudetto lo vincerà il mio amico De Laurentiis”.

Il sistema calcio e le sue riforme: in cosa si sente legato a De Laurentiis?
“Siamo vicinissimi nell’idea che la Lega si debba trasformare radicalmente in un market company vero e proprio. Non solo nella gestione dei diritti televisivi in autonomia rispetto ai Fondi così come vuole Aurelio, perché anche io non credo nell’azione salvifica promessa dagli investitori finanziari. Penso a un sistema che debba essere in grado di cedere i diritti nazionali e internazionali attraverso una piattaforma di intrattenimento, con produzione proprie, che possano essere collegate anche a società di scommesse. In questo modo si darebbe una grossa mano ai club per aumentare ricavi e i fatturati. Ma non basta”.

Ovvero?
“È un processo che deve quattro gambe in tutto. Una gamba sono i calendari e i rapporti con la Figc, un’altra gamba è quella delle consulenze dove deve esserci una Lega capace di offrire impalcature di sostegno a chi voglia investire negli stadi e nei centri sportivi. E infine, l’ultima gamba riguarda i risvolti sociali degli obiettivi dei club nei propri territori»

E che distanze ci sono con De Laurentiis?
“Una su tutte: lui è sempre molto presente nei lavori in Lega, io preferisco delegare a un mio manager”.

Danilo Iervolino e Aurelio De Laurentiis (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Appena prese il comando della Salernitana, più o meno un anno fa, si augurò lo scudetto al Napoli e la salvezza ai granata. Si è salvata solo la Salernitana…
“Ma spero e penso che questo sia l’anno giusto per il Napoli. Noi ci salveremo e il campionato lo vincerà De Laurentiis che ha tutte le carte in regola per farlo. E se lo merita. Sogno un Mezzogiorno protagonista con la salvezza anche del Lecce e una risalita del Benevento”.

Cosa si aspetta dal derby di domani?
“Mi aspetto il coraggio di una squadra rinata. La Salernitana era scarica di muscoli e di testa. Non posso pretendere la vittoria con la capolista che ha il gioco più bello d’Europa, sarebbe un sogno battere gli azzurri ma posso pretendere di vedere una squadra che lotta, che ha grinta, che combatte e che mette pressione agli azzurri in ogni istante della partita”.

Cavani e Mertens, ex azzurri, i suoi due più grandi sogni recenti. Perché non li ha realizzati?
“Giusto, erano due sogni. E basta. Ma quando nel calcio si parla di sogni e un presidente come me è portato a dirlo, poi il sogno nell’immaginario dei tifosi diventa una possibilità, poi si tramuta in una idea e infine diventa come un tarlo. E quando non arriva, sembra un fallimento. Non ho mai detto voglio Cavani, ho detto sogno Cavani perché è un attaccante incredibile. Così come per Mertens: quando ho visto il suo appello a restare qui, ho detto che si potrebbe portare a Salerno visto che la Campania lo ama. Ma non c’è mai stata trattativa”.

Sarà ancora un volta un derby senza tifosi ospiti: la violenza come può essere fronteggiata?
“Sono dispiaciuto, molto. Capisco le preoccupazioni delle due questure ma sono certo che se fossero arrivati i tifosi napoletani non sarebbe successo nulla, sarebbe stata una grande festa e si sarebbe svolto tutto in maniera per nulla offensiva. Ma prima o poi riusciremo a realizzare un terzo tempo tra i tifosi a bere qualcosa dopo la partita tutti insieme…”.

Cosa si prova ad affrontare la squadra di cui si è stato tifoso fino all’anno scorso?
“È come un grande amore. Finisce e ne inizia un altro. C’è sempre un ricordo straordinario”.

Quale il Napoli che più l’ha incantato?
“Quello di Maradona, che io vedevo con mamma e papà e i miei fratelli nel club dei 200. E quello di oggi: a Spalletti bisogna fare i complimenti per il gioco e i risultati che è riuscito a realizzare e che tutta Europa invidia”.

Articolo modificato 20 Gen 2023 - 10:06

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Scritto da
Danilo De Falco