Al termine del match perso contro il Napoli, nel derby campano, il tecnico dei granata Davide Nicola, si è presentato in conferenza stampa dove ha analizzato e commentato la partita appena conclusa.
Una sconfitta che manda la Salernitana al sedicesimo posto in classifica a soli sei punti dalla zona retrocessione.
Di seguito le parole in conferenza in stampa.
Le parole in conferenza stampa
“Non riuscivamo ad avere il baricentro più alto e abbiamo subito un sacco di ripartenze, questo ha portato a rincorrere costantemente. Affrontavamo il Napoli che, contro la Juventus, ha manifestato la propria forza. Non era facile, dovevamo rallentare il ritmo del loro palleggio senza concedere profondità a Oshimen. Dia ha giocato largo perché volevo impensierire maggiormente Di Lorenzo“
Sull’assetto tattico: “Siamo passati dal 3-5-2 al 4-4-2, tenete conto che in campo avevamo gente molto giovane che ha bisogno di questo tipo di gare per crescere. Abbiamo giovani che stanno performando, alla fine potevamo riaprirla. A Bergamo è stata una gara sbagliata, oggi abbiamo fatto quello che dovevamo fare. È stata una settimana particolare. Bonazzoli ha avuto la febbre, Daniliuc e Bradaric hanno avuto qualche problema. Non siamo al completo, ma il nuovo modo di stare in campo era necessario per opporsi al Napoli”.
Sugli infortuni: “Gyomber ha avuto un infortunio importante ed è stato fermo circa due mesi e mezzo. Abbiamo proceduto con tutte le cautele del caso, sia nell’adattamento, all’allenamento sia nel minutaggio delle partite. Non si è fatto male allo stesso muscolo, il sovraccarico per recuperare dall’infortunio può aver inciso. Ha manifestato un indurimento“.
Sulla prestazione: “Dopo una settimana del genere non era facile ritrovare un allineamento, abbiamo dato la sensazione di essere squadra e di aiutarci. Dobbiamo rispettare la forza dell’avversario. In un altro momento poteva essere una gara diversa, oggi era il massimo che potessimo fare. Alla fine potevamo riaprirla”
Sui fischi: “Accettiamo tutto perché ci dimostrano vicinanza. La partita di Bergamo è stata vissuta da tutti con forte spirito autocritico. Credo che stasera non fosse facile poter pensare a qualcosa di diverso. I momenti difficili ci sono per tutti. Anche numericamente ci mancava qualcuno. Mi piace mantenere il giusto equilibrio senza farci perdere da situazioni che possano farci perdere entusiasmo”.
“Siamo partiti a 4, ma per il grande lavoro fatto da Candreva e Dia spesso eravamo a 5, con l’inserimento di una mezzala che seguiva Zielinski. Non abbiamo scelto di giocare a cinque, sono le dinamiche della gara che comportano le conseguenze. Abbiamo scelto di bloccare tre difensori, allargandone uno dandogli in consegna il compito di pressare Elmas, con Bradaric su Lozano. Candreva si occupava di Mario Rui. In possesso di palla prendevamo bene la posizione. Questo atteggiamento può essere utile perchè non costringe a scalate troppo lunghe. La rosa è stata costruita per giocare in quel modo lì”.
Infine sul suo futuro ha parlato così: “In alcune gare ci sono stati dei problemi, la mia analisi prescinde dalla classifica. Sappiamo a quanti punti dobbiamo arrivare e quale sia l’obiettivo. Nel secondo tempo volevamo alzare il livello della pressione, ma bisogna seguire da dietro e accettare l’uno contro uno. Contro questi avversari bisogna occupare meglio gli spazi e lo abbiamo fatto con dedizione, avevamo tanti 99 e tanti 2000″.