Il VAR e le decisioni arbitrali sono al centro di numerose polemiche ogni domenica. I tifosi chiedono continui miglioramenti e trasparenza alla classe arbitrale per capire al meglio ogni decisione che viene presa in campo, così da assottigliare il più possibile i dubbi.
L’arbitro Fabio Maresca, della Sezione di Napoli, ha parlato a “Radio Anch’Io lo Sport” su Radio Rai1 dell’evoluzione del ruolo dell’arbitro, del VAR, del fuorigioco semiautomatico e dei dialoghi arbitri-VAR che creano ancora un alone di distanza tra pubblico e direttori di gara.
Primo arbitro ad usufruire del VAR: perché ci sono ancora tante polemiche? “Le polemiche fanno parte del gioco. Sembra passata un’era da quando è stato introdotto il VAR che, ormai, è diventato imprescindibile. Sorrido quando se ne mette in discussione l’utilizzo o il nostro atteggiamento verso lo strumento. Ma è irrinunciabile perché garantisce giustizia. È impossibile eliminare le polemiche, ma ma con il fuorigioco semiautomatico abbiamo un altro mezzo per velocizzare il gioco ed essere sempre più precisi“.
L’arbitro Maresca, poi, si è soffermato anche sulla possibilità, per i tifosi, di ascoltare gli audio in diretta tra arbitro e VAR durante la partita.
“Stiamo lavorando per avere una terminologia corretta sia per il VAR che per il direttore di gara. Essendo più precisi a livello terminologico, evitiamo qualunque tipo di problema e andiamo al nocciolo della questione. Poi l’altro obiettivo è quello che possa essere facile da ascoltare per chiunque. La richiesta della trasparenza è un obiettivo condiviso e non avremo nessun problema a far ascoltare i nostri colloqui in campo”.
Meno falli fischiati: è una nuova organizzazione che vi siete dati? “Bisogna trovare l’equilibrio. Il calcio va verso una direzione chiara: l’obiettivo è avere più gioco effettivo e di ridurre le pause. Anche fischiare meno falli deve essere un obiettivo. In un momento si può fischiare poco, ma poi il tono agonistico sale e l’arbitro è più costretto ad interrompere il gioco”.
Importanza del VAR? “È una manna dal cielo. L’obiettivo primario è non incidere sul risultato di una gara. Uno strumento che permette di correggere un errore che potrebbe incidere, è decisivo e nessuno di noi lo pensa come un elemento di disturbo“. Siamo sempre positivi e aperti al collega del Var, anche perché tutti noi ricopriamo entrambi i ruoli”.
Articolo modificato 23 Gen 2023 - 14:06