Daniele De Santis dal carcere: “Penso a Ciro Esposito ogni giorno”. La replica della madre: “Non dica idiozie”

La data del 3 maggio 2014 resterà, tristemente, per sempre scolpita nella mente di tutti i tifosi del Napoli. No, purtroppo non si tratta della vittoria della Coppa Italia da parte del Napoli contro la Fiorentina, bensì degli scontri che hanno preceduto la partita.

In occasione di quegli scontri aveva perso la vita il giovane tifoso azzurro Ciro Esposito, ferito a morte da un colpo di pistola sparato da Daniele De Santis. Di seguito un estratto delle dichiarazioni rilasciate all’agenzia di stampa Adnkronos ed evidenziate dalla nostra redazione:

Ogni giorno, in cella, penso a Ciro Esposito. Non nego di aver anche desiderato che l’epilogo di questo dramma fosse a parti inverse. Mi pento di essermi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Al posto di Ciro poteva trovarcisi chiunque.

Mi rattrista quanto accaduto sull’A1, tutto quanto sta avvenendo oggi restituisce un’immagine del calcio ben lontana dalla vera essenza di questo sport. Se le persone vivessero la passione calcistica per quello che è, come un momento di sana condivisione agonistica e non considerando la partita solo come una sfida per affermare la propria superiorità rispetto all’avversario, certamente non ci sarebbe bisogno di pensare a certe misure così incisive. Mi rendo conto, tuttavia, che comunque siano necessarie per contenere tutte quelle degenerazioni che non dovrebbero appartenere al mondo calcistico.

Penso soprattutto ai ragazzini appassionati di calcio, mi piacerebbe che la mia vicenda giudiziaria fosse per loro da insegnamento per evitare che tragedie come quella toccata a Ciro Esposito si ripetano. 

La madre di Ciro Esposito, Antonella Leardi ha voluto replicare con durezza alle parole dell’assassino di suo figlio e lo ha fatto con le seguenti parole:

NAPLES, ITALY – AUGUST 02: Edoardo De Laurentis with The President Aurelio De Laurentis (R) and the mother Antonella Leardi (C) speak in memory of Ciro Esposito death during the Tim Cup Final before the pre-season friendly match between SSC Napoli and PAOK at Stadio San Paolo on August 2, 2014 in Naples, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Daniele De Santis è sceso in strada con una pistola. Non stava “nel posto sbagliato al momento sbagliato” come dice, ma al contrario, perché lì c’era un parcheggio dove i ragazzi avevano fermato la macchina per andarsi a vedere la partita. De Santis ha assalito un autobus, mio figlio non sapeva nemmeno che fosse un tifoso romanista, è andato in soccorso delle persone che urlavano e lui ha sparato, come non si spara nemmeno a un animale. 

Si penta davanti a Dio. Oggi lui dice dal carcere che il giudizio glielo darà solo Dio? Io ho perdonato proprio per l’amore di quel Dio grande e meraviglioso, che ha preso mio figlio sulle sue braccia, quel giorno, e se lo è portato con lui. È per quella speranza che vivo, perché De Santis possa trovare Dio, chieda perdono a lui per quello che ha fatto. Oltre a Ciro ho altri due figli, il mio nipotino si chiama Ciro Esposito, a lui ho raccontato tutto di suo zio, perché i bambini devono sapere tutto. Davvero mi auguro che Daniele De Santis possa trovare Dio nella sua vita, quante volte mi sono inginocchiata e pregato per questo. Però non dica idiozie, perché chi si pente non dice le bugie.

Mi ha ammazzato Ciro in maniera feroce, lui, un uomo di quasi 50 anni che sarebbe potuto essere suo padre. Mio figlio avrebbe compiuto 30 anni di lì a poco, aveva il progetto di andare a convivere con la sua fidanzata. De Santis quante famiglie ha rotto? Non potrò vedere mio figlio mettere i capelli bianchi, la mia vita è spezzata, una parte è morta insieme a lui.

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