Il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, presenta in conferenza stampa la sfida contro l’Empoli. Un match che gli azzurri vogliono portare a casa anche per riscattare la brutta delusione incassata lo scorso anno, quando i toscani ribaltarono il risultato sul 3-2 soltanto nella parte finale di match. Per farlo, Spalletti valuta qualche cambio di formazione, senza tuttavia optare per un grande stravolgimento dell’undici iniziale, rispetto a quanto visto nell’ultima serata di Champions.
Di questo e molto altro ne ha parlato l’allenatore di Certaldo nel corso della conferenza stampa odierna, dal centro sportivo di Castel Volturno.
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Di seguito, quanto evidenziato dal tecnico nel corso del suo intervento ai giornalisti presenti:
“Sono molto dispiaciuto per la morte di Maurizio Costanzo, perdiamo un uomo importante per tutto quello che ha fatto. Sono vicino alla famiglia”
“Il Napoli ha fatto passi importanti rispetto alle sconfitte dello scorso campionato, come quella di Empoli. Mi è sembrato che lettura e gestione di situazioni come quella dello scorso anno siano state ammortizzate bene. Domani è una partita complicata, per quello che è la loro geometria tattica. Dovremmo essere bravi a dilatare la loro compattezza, stanno benissimo in campo e hanno calciatori fortissimi come Vicario, Parisi e Baldanzi. Il prossimo anno questi giocatori li vedremo nelle grandi squadre. Conosciamo invece Luperto che abbiamo avuto anche a qui, andato via perché aveva necessità di giocare di con continuità”
“Sono partito da Empoli e sono molto grato all’Empoli. L’esperienza è la possibilità di accorgersi quello che hai di bello davanti, senza essere presuntuoso di sapere già tutto. Il mio percorso è stato contraddistinto da queste cose qui, poi sono stato fortunato ad aver trovato calciatore forti che mi hanno permesso di arrivare ad allenare il Napoli”
“Abbiamo dei preparatori molto bravi che sanno benissimo come indicarmi il carico che dobbiamo fare. Si farà in modo che non si andrà ad addizionare fatica su fatica. Stanno tutti bene, poi si andrà a scegliere il meglio possibile. Ho molti dubbi per la qualità dei calciatori che ho in rosa!
“Dobbiamo mettere un pannello partita dopo partita. C’è vuole comprare pasticcini e spumante, da noi se non è il compleanno di qualcuno stiamo a lavorare in maniera seria e senza distrazioni. È proprio la partita di Empoli che la scorsa stagione ci ha distrutto un anno intero di lavoro. Fu una partita brutta, potevamo andare sul 3-0 e alla fine l’abbiamo persa. Dopo quella gara abbiamo sofferto moltissimo, gomme piene e via, senza camera d’aria.
Se voi veniste in questa posizione, in questo ruolo, sarebbe più facile tutto. Scaramanzia? Macché, noi vogliamo vincere per dare più soddisfazione possibile alla nostra città. Sentiamo e percepiamo l’amore infinito che ci arriva e che accompagna questi colori. Non bisogna commettere il minimo errore, a volte vengono commessi senza volerlo e si rivelano essere i più determinanti. L’euforia non deve diventare presunzione.
“La nostra idea è quella di giocare sempre un buon calcio. I complimenti ricevuti ci fanno piacere. Turnover? Dipende da che tipo di squadra si ha, ci sono valutazioni che vengono fatte al momento. Quando si ha a che fare con Di Lorenzo cosa si va a cercare? Finché lui fa vedere certe cose è inutile andare a cercarne altri. Osimhen a volte sembra essere morto e poi ti strappa cento metri in apnea, è disponibile ad avere il sentimento per la squadra. Ci sono elementi che sono super e bisogna farci attenzione!”
“Non devo spiegarmi ogni cosa. Spesso di fa l’esempio di Lobotka, sono fortunato perché lo notai quando ero all’Inter e avrei voluto prenderlo. Mi ricordo che si cercava la possibilità di prenderlo ma non si potevano spendere i soldi che ci chiesero, a quel punto mettemmo Brozovic in quel ruolo del campo. Quando sono arrivato sapevo già chi era Lobotka. Qui abbiamo Simone Beccaccioli che ora di calciatori da tirar fuori ne conosce a decine, a volte li tira fuori anche lui. Si vanno a guardare i nomi sul taccuino, per Lobotka non ce n’è fu bisogno perché già lo conoscevo”
“Anguissa? È un extra large, parte e va a fare sovrapposizioni fino alla bandierina, si porta il pallone avanti per crossare poi perde palla e te lo ritrovi a contrastare a centrocampo. Sono giocatori che riescono a fare il loro compito con una continuità e senza sosta”
Articolo modificato 25 Feb 2023 - 09:46