Il Comune di Napoli ha deciso di non conservare più la statua di Diego Armando Maradona all’impianto di Fuorigrotta. La statua – che non sarà più esposta all’esterno dello stadio a lui dedicato – è stata realizzata dall’artista Domenico Sepe e donata da quest’ultimo proprio al Comune, che l’aveva accettata in forma ufficiale.
Tuttavia, è giallo in merito al rifiuto da parte di Palazzo San Giacomo. A cercare di fare chiarezza sulla vicenda è l’edizione odierna de Il Mattino, rivelando che inoltre la statua è ‘contesa’ da due comuni della Città Metropolitana.
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Di seguito, quanto evidenziato a tal proposito dal giornale:
Palazzo San Giacomo ha deciso infatti di restituirla allo scultore per due ordini di motivi: il primo legato ad aspetti economico-finanziari, il secondo attinente ad una inchiesta giudiziaria partita ad inizio 2020.
Ad un anno e mezzo dalla cerimonia del 25 novembre del 2021, il responso del Comune è stato chiaro: la statua va resa al donatore. Il perché lo spiega una delibera del 16 febbraio: il presupposto alla base dell’accettazione del dono da parte dell’artista era il «valore modico della statua approssimativamente quantificato in 30 mila euro.
Sulla base di ciò è stato sottoscritto un contratto tra le due parti. Si è però accertato dopo alcuni approfondimenti degli uffici e un parere dell’avvocatura che la donazione non si può considerare «di modico valore», dal momento che la somma di 30 mila euro supera il costo dei soli materiali utilizzati. Il risultato? L’accordo – ai sensi del codice civile – va inteso come nullo.
La situazione, spiega il quotidiano, è partita ben prima dell’installazione (seppur provvisoria) della statua: nel mirino, in particolare, la manifestazione d’interesse partita durante l’amministrazione De Magistris.
Di seguito, quanto evidenziato a tal proposito dalla medesima fonte:
Sotto i riflettori della Procura di Napoli ci è finita la manifestazione di interesse lanciata dal Comune per raccogliere idee e progetti per la realizzazione di un monumento – una statua, appunto – per ricordare il fuoriclasse. Gli uomini della Digos hanno poi acquisito le carte legate alla composizione della commissione nata per valutare le proposte. Il progetto è nato per unire sullo stesso tavolo l’interesse pubblico con l’apporto dei privati, fosse anche un semplice azionariato popolare. In quest’ottica l’idea della vecchia amministrazione era mettere a disposizione un iban per consentire a tutti di partecipare alla raccolta fondi
Intanto, due comuni della Città Metropolitana di Napoli si fanno avanti per l’acquisizione dell’opera, ora nelle mani di Sepe.
A partire da Casalnuovo, il cui primo cittadino Massimo Pelliccia ha dichiarato:
Abbiamo fornito la nostra disponibilità ad acquistare la statua e ad istallarla nella nostra città. Maradona, patrimonio dell’umanità.
Fino ad arrivare al comune di Afragola, così come rivelato dal consigliere Antonio Iazzetta:
Perché, dopo aver fatto tutti i controlli e rispettate tutte le procedure, non installiamo la statua di Maradona nei pressi del “Luigi Moccia” dove il campione argentino fu protagonista di un’amichevole con l’Afragolese rimasta nella mente di tanti appassionati di calcio? Sono certo che Sepe prenderebbe in seria considerazione l’ipotesi di regalare alla sua città un’opera bellissima.
Articolo modificato 24 Feb 2023 - 10:12