De Laurentiis senza freni: “La Melandri ha distrutto il cinema e poi il calcio! Cambierei le coppe europee”

Continua sulle ali dell’entusiasmo il percorso stagionale del Napoli, ormai sempre più salda capolista in Serie A con qualche voce sognatrice che pensa anche ad un successo europeo. Una situazione quasi surreale quella vissuta oggi giorno all’ombra del Vesuvio, visti i burrascosi eventi del pre-campionato azzurro.

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Gruppo Napoli

La partenza di Insigne, Mertens, Koulibaly, Ospina e Fabian Ruiz in una sola estate avevano gettato la squadra di Spalletti nel vortice delle critiche, fortunatamente spazzate via dalle prestazioni rosee del Napoli. Proprio su questo suo “fare da visionario” e su altri temi scottanti riguardanti il nostro calcio, è intervenuto da poco il presidente Aurelio De Laurentiis.

“Non sono io visionario ma gli altri fermi al passato”, le parole di De Laurentiis

Nel corso delle odierni programmi di Radio24, c’è stato spazio anche per una bollenta intervista al presidente azzurro Aurelio De Laurentiis, come al solito senza peli sulla lingua nel rilasciare dichiarazioni. Fra i tenti temi trattati, la situazione del calcio in Italia, sul quale ADL si è espresso così:

“Noi vorremmo divertirci, avevo anche in mente un progetto chiamato radio Napoli per poter parlare ogni giorno di calcio. Purtroppo in Italia vige questa sorta di masochismo nel perdere colpi e nel non rendersi conto di quanto il calcio sia seguito ed amato qui. In Europa ed in Sud America vige la concezione di un calcio superato, solo negli Stati Uniti sono un passo avanti.

Spesso mi chiamano così ma a me fa ridere, perché vedo sempre più spesso gente schiava di un passato fatto di Federcalcio, Fifa e Uefa. Siamo fan del vecchio perché si conosce ed è facile da cavalcare, al futuro si guarda solo se fai l’imprenditore. Se invece ci si limita a fare solo il prenditore, è normale che si preferisca il passato”.

Un De Laurentiis senza freni ha poi attribuito a tale situazione anche le responsabilità di un calcio sempre più privo di giovani.

De Laurentiis critico verso le Coppe europee, il pensiero sulla Superlega

De Laurentiis è poi intervenuto anche su uno dei temi più caldi dell’ultimo periodo: la Superlega e l’attuale condizione delle Coppe europee.

De Laurentiis
Aurelio De Laurentiis

“Se i signori dell’NBA fanno milioni su milioni un motivo ci sarà. Noi qui siamo ancora fermi a Champions, Europa e Conference, ma a chi interessa spendere i propri conti per andare poi a giocarsi la Conference League? Non si fa mai luce sull’economia, sulle esigenze di mercato. Se non ci sono soldi da investire vuol dire che questo calcio non interessa, ma chi ne è sta capo non è interessato fin quando continua a riempirsi le tasche“.

“Non sono d’accordo neanche sulla Superlega, lo dissi già in passato ad Agnelli. Non sono d’accordo sul creare una competizione d’elitè, già mai! Allo stesso tempo sono anche contrariato che la Uefa incassi soldi di cui non sanno cosa fare. Mettiamo tutti questi soldi sul piatto e creiamo una nuova competizioni, magari con le prime 6 dei top campionati ed una sola proveniente dai campionati minori, tutti contro tutti e partite secche. Supelega no, ma ad una nuova competizione sono più che disponibile“.

“La Melandri capace di distruggere calcio e cinema”, il duro attacco di ADL

La discussione è poi giunta in dirittura d’arrivo grazie alle dichiarazioni del patron azzurro sui diritti TV della Serie A, con qualche frecciatina non da poco in direzione di Giovanna Melandri.

“Nell’86 eravamo 16 squadre, oggi siamo in 20. Qualcuno dei miei colleghi ancora pensa che essere di meno diminuirebbe gli incassi, ma è una grande scemenza. Alcune partite non interessano a nessuno, è un dato di fatto. Decantiamo tanto l’Inghilterra eppure lì alcune partite neanche vengono trasmesse! Dovremmo essere noi a vendere automaticamente le nostre partite alle piattaforme, come dei fisica distributors”.

“Il discorso diritti tv in Serie A è la più grande stronzata del mondo, perché nessuno ha mai avuto il coraggio di criticare l’operato della Melandri. Io mi chiedo come si sia permessa di diminuire la produttività del calcio e di limitare le nostre possibilità nel gestire un’impresa. Non ci dev’essere nessuna legge che mi limita! La Melandri ha distrutto prima il cinema e poi il calcio, ed io ancora attendo qualcuno che mi spieghi perché i politici intervengano sempre in campi non di loro appartenenza“.

Mario Reccia

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