Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha preso parte all’inaugurazione della prima cattedra universitaria dedicata alla “Giuridicità delle regole del calcio“, voluta dal giurista Guido Clemente di San Luca, presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli a Santa Maria Capua Vetere.
All’evento hanno preso parte anche il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, che ha introdotto l’argomento e l’importanza di trovare nuove risorse per il calcio italiano, e dopodiché anche il presidente della Lega Calcio, Lorenzo Casini.
Questo post in breve
Prende la parola Aurelio De Laurentiis:
Professore (rivolgendosi al prof. Guida Clemente di San Luca, ndr), io le vorrei togliere ogni dubbio sul mio essere tifoso del Napoli o meno, visto che lei vive in questo dubbio amletico. Mio padre mi portava alle partite, poi la mia famiglia ha prodotto il film “L’oro di Napoli”. Mio nonno si trasferì a Torre Annunziata, dove conobbe mia nonna e aprì un pastificio. Il mio legame con Napoli parte da lontano. Secondo lei io sarei rimasto 19 anni presidente di una squadra che non tifo? E le dico di più, non tifo solo la squadra, io tifo la città di Napoli!
La ritengo una città centrale a livello europeo, come era nei secoli passati. Combatto per privilegiare l’immagine di Napoli nel mondo, differenziandole dalle altre pur belle città italiane. Io combatto per equiparare Nord e Sud.
Qualcuno mi chiede cosa farei se il Bari dovesse essere promosso in Serie A. Bene, vuol dire che lo cederemo, ma a qualcuno che sappia gestirlo in maniera corretta. Abbiamo investito 100 milioni in 4 anni, mi scoccerebbe lasciarlo a qualcuno che non sappia gestirlo.
Avevamo 18 avvocati per fare i contratti con le star, ho imparato lì a capire come si fanno i contratti, a verificare la differenza tra diritti di immagini e rapporto di dipendenza, e l’ho applicato anche al calcio. Se vedete i contratti di allenatori e calciatori, sono come quelli di registi e attori. La legge Melandri ci rompe i coglioni da vent’anni. Come si fa a curare i bilanci delle società che sono in perdita? Bisogna fare tabula rasa. Bisogna rapportare tutto al contesto attuale.
Dicono che noi club siamo miliardari con i debiti e che strapaghiamo i calciatori, ma la verità è che il problema è uno solo: i procuratori, non i calciatori. Ho chiesto alla FIGC un metodo in cui si possa studiare che la procura dei calciatori possa essere affidata direttamente ai club.
Perché i contratti devono essere di cinque anni? Perché non posso fare un contratto di otto anni? Dopo i due anni, soprattutto se il calciatore ha cambiato agente e quello ancora non ha guadagnato, quello comincia a rompere le palle. Così spinge per farlo cedere e prendere le commissioni.
C’è stato un procuratore, Mino Raiola, pace all’anima sua, che prendeva 50 milioni di commissioni sulle spalle dei club, poi ci sono i fallimenti. Avete visto su Netflix quello che ha combinato la Fifa negli ultimi anni? Hanno rubato miliardi e miliardi, loro che stanno in Svizzera, fuori da ogni giurisdizione europea e nessuno li controlla. Io che sono molto rigido vengo contestato, mi si dice che non sono tifoso. Io sono per l’organizzazione.
Nell’ultima partita sono stati arrestati molti tifosi per spaccio di droga. Avete visto i tifosi della Lazio? Io non faccio entrare i fumogeni e poi quelli della Lazio sono entrati ed hanno mandato all’ospedale un ragazzo.
Tutto ciò viene visto come un modo per sostenere la squadra, mentre in Inghilterra hanno allontanato gli hooligans dagli stadi permettendo ai bambini di andarci serenamente. Qui invece si occupano i posti delle famiglie. Quando gli adolescenti ascoltano i cori pensano che quella sia la realtà, ma sottintendono un’altra verità: il Napoli siamo noi!
Ho già detto che deve prevalere il merito, va tolto il comando alla Uefa. Voglio un campionato in cui tutti giochino contro tutti, queste palline che aprono non hanno senso ed a volte fanno anche dei bluff. Perché alla fine vincono sempre le stesse?
Vinciamo la Champions League? A forza di dire che vinciamo lo scudetto e non solo, ci buttiamo la iella addosso da soli. Bisogna essere silenziosi, le onde negative si propagano. La napoletanità è temuta.
La sconfitta con la Lazio è stata salutare, altrimenti ci sediamo. Poi va detto che Sarri è stato un po’ paraculo, perché invece di giocare alto come al solito, ha bloccato i due terzini e si è racchiuso tutto negli ultimi 30 metri. Poi Kvaratskhelia ha fatto quella cagata di testa dando palla a Vecino e lui ha segnato. Scudetto o Champions League? Io dico entrambi.
Sono d’accordo, così come nel basket andrebbe introdotto. Perché l’arbitro deve essere arbitrario si quanto recuperare?
L’America è un paese a gambe larghe che ti chiede se hai la potenza di fare l’amore senza Viagra. In Italia c’era prima il cattolicesimo e poi il comunismo impregnava tutto d’invidia. Se avevi successo dovevi morire. In America sei sempre innocente, in Italia sempre colpevole. Ho reso il concetto?
Articolo modificato 6 Mar 2023 - 13:41