Ha parlato in conferenza stampa al termine della gara fra Napoli e Atalanta il tecnico azzurro Luciano Spalletti. L’allenatore ha espresso la sua soddisfazione per la vittoria e ha fatto i complimenti ad alcuni calciatori particolarmente brillanti oggi, come Kvaratskhelia e Kim. Di seguito quanto riportato:
Dobbiamo continuare a mantenere i piedi per terra per vivere altri momenti indimenticabili. Le gare vanno giocate, ho rispetto del lavoro di Gasperini, che anche quest’anno sta facendo un campionato importante con coraggio e qualità. È un motivo ulteriore per fare complimenti ai miei calciatori stasera averlo battuto
Questo post in breve
Spalletti: “Kvara ha fatto un gol degno di Maradona”
Kvara? Gli faccio i complimenti per la qualità della partita che ha fatto, si è trovato due volte davanti al portiere. Ha creato sempre pericolo, ha fatto un gol degno di Maradona. Quando ti guarda in faccia e ti viene a puntare diventa devastante, questa volta si può scomodare il più forte del mondo per il suo gol
Meret? Gli è venuta una storta al polso nel riscaldamento e siamo costretti a non schierarlo. Dovremo valutare la sua situazione per Francoforte. Kim? Gli ho detto che domani si deve allenare, non ci sono problemi.
Responsabilità con i tifosi? Abbiamo una responsabilità maggiore, perché oltre ai nostri tifosi ci sono tanti innamorati del calcio che vogliono vedere gare belle. Per come conosco la mia squadra, può assumersi anche questa responsabilità qui. Oltre che dare soddisfazione e meritarsi l’abbraccio del nostro popolo
Spalletti: “Kim o Koulibaly? Il coreano ha dei vantaggi”
Kim o Koulibaly? Sono due giocatori molto simili, con questa esuberanza a fare recuperi a campo aperto. A volte Koulibaly sembrava che snobbasse perché era molto convinto della sua forza, Kim invece quando avverte il periodo diventa una roba assurda. Koulibaly era maestoso nel modo di fare, Kim diventa esecutivo. Ha anche il vantaggio di essere molto più giovane dell’altro, mi piacerebbe vederlo tra un paio di anni
Gollini? Ci è piaciuto da subito, per il suo approccio e per la sua convinzione. In due minuti gli si è detto che doveva giocare e non ha fatto nessuna faccia strana. Era tranquillo e lo ha dimostrato”.