Non c’è ragione dove c’è violenza, non c’è umanità dove c’è rancore, odio.
Non esiste passione se un bambino è costretto a scappare dallo stadio della sua squadra del cuore.
Non si tratta solo di calcio, quanto accaduto ieri sera è una sconfitta morale, sociale per l’intera nazione, nessuno escluso.
Hanno fallito tutti, da De Laurentiis ai tifosi, dalle istituzioni alla società .
Le diatribe tra presidente ed ultras passano in secondo piano, gli screzi continui, le proteste, i cori, le bandiere, i tamburi, gli striscioni sono solo l’apice di un sistema marcio, le cui radici poggiano su un terreno privo di qualsiasi fondamento.
Andare allo stadio per assistere ad una partita di calcio e dover scappare, per non essere coinvolti in una rissa con il rischio di finire in ospedale, è l’emblema del fallimento totale di una società che decanta progresso ma vive nel regresso più totale.
Napoli-Milan, una pagina triste per lo sport italiano
Ripulire gli stadi, avvicinare le famiglie a questo meraviglioso sport, far innamorare i bambini del gioco del calcio attraverso lo spettacolo di 22 giocatori che corrono dietro ad una palla è la battaglia che da anni, almeno qui a Napoli, De Laurentiis sta cercando di vincere ma, costatando gli avvenimenti, è persa in partenza.
Tutti ad attendere l’intervento della giustizia, regolamenti da stadio, norme da seguire, la verità è che in un paese moderno o quantomeno civile, tutto ciò dovrebbe essere già inculcato nella mente di ogni individuo.
La civiltà non è frutto di leggi o decreti, il buon senso non lo si impara leggendo fiumi e fiumi di parole su come ci si comporta in uno stadio di calcio.
I fatti del Maradona rappresentano, invece, lo specchio del mondo in cui viviamo.
Ci avete rotto il CALCIO!