Ultras, il leader dei Fedayn contro De Laurentiis: “Non sei il padrone di Napoli, dovrà succedere alla festa Scudetto!”

Serata da dimenticare quella di ieri sera per l’intero mondo Napoli. Oltre il risultato, che ha beffato gli azzurri che attendono di incontrare il Milan altre due volte nel mese di aprile, quanto successo allo stadio ha preso il sopravvento sulla partita. La protesta degli ultras contro De Laurentiis è passata sicuramente in primo piano, trovando il dissenso di gran parte degli stessi tifosi azzurri.

Curva B, Napoli-Milan ultras
FOTO: Curva B, Napoli-Milan

Le parole del leader dei Fedayn

Ai microfoni di Canale 21 è intervenuto il leader del gruppo ultras dei Fedayn, gruppo della Curva B, Alessandro Cosentino.

Di seguito un estratto delle sue parole:

Credo di poter dire con molto orgoglio che siamo gente che non ha mai chiesto niente. Tutto quello che abbiamo fatto nella nostra vita da ultras lo abbiamo fatto sempre con le nostre forze e soprattutto con il nostro modo di essere, indipendenti e autonomi da quelle che possono essere le società, dai tempi di Ferlaino a oggi, con il passaggio dei vari Corbelli e quello che abbiamo vissuto in questi anni. Forse siamo fieri proprio di questo, della nostra pulizia.

Qui era tutto già pronto perché sappiamo che il mondo ci stava aspettando. Le curve di Napoli sappiamo bene quanto sono belle e quanto sono calde, soprattutto quanto non abbiano mai mollato nel bene e nel male, ma soprattutto nel male.

Perché oggi ci stiamo vivendo la parte bella di questa società, ma non dimentichiamoci che alcuni di noi vengono dai fallimenti, dall’era Ferlaino. Io sono fortunato ad aver vissuto gli altri due scudetti. Era già tutto pronto. Non voglio essere volgare, ma evidentemente chi è a capo di questa società ha deciso di fare il primo attore.

Il messaggio per De Laurentiis

Successivamente il capo dei Fedayn si è rivolto direttamente al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis:

Tu sei il presidente di questa squadra, ma non sei certamente il padrone di Napoli. Quella è la nostra piazza e di sicuro, di sicuro, non sarà la tua festa. Allora noi diciamo: facciamo in modo che la squadra possa gioire con l’intera popolazione. Blindiamo i quartieri, facciamoli transennare, ma la squadra dovrà passare.

Poi dopo vuole fare la nave in mezzo al mare, vuole fare tutto, è un problema che non ci riguarda assolutamente. Ma noi non possiamo permettere a una persona che è sempre lontana da questa città di poter dire che Piazza del Plebiscito è una piazza che verrà chiusa e verrà data solamente ai tifosi che lui conosce.

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