Il Napoli di Luciano Spalletti è pronto ad affrontare il Milan di Pioli nella gara decisiva per definire quale squadra continuerà il proprio cammino in Champions League. Gli azzurri puntano a ribaltare il risultato della partita di andata, terminata per 1-0 in favore dei rossoneri, avendo dalla loro parte anche il ritorno di Victor Osimhen.
Alla vigilia della partita sono intervenuti in conferenza stampa l’allenatore del Napoli Luciano Spalletti e il difensore azzurro Juan Jesus, che scenderà in campo per sostituire lo squalificato Kim Min Jae.
Di seguito le parole del tecnico del Napoli:
Qualcosa di nuovo rispetto all’andata? È chiaro che avendoci giocato altre due volte si va a lavorare ancora più in profondità su alcuni dettagli, su quello che è successo in campo e diventa più facile trovare cose da sistemare. Noi siamo partiti da quando è stata riformata questa squadra con un’idea di calcio ben precisa, non è una volta tutti avanti, una volta tutti dieto: se c’è un dialogo che dura da anni non si può deformare.
Bisogna trovare degli accorgimenti da fare nella partita, come su queste ripartenze dove poi il Milan può incidere. Il Milan ha motore, ha tecnica, ha la facilità di avvicinarsi con il portiere, ormai abituato a fare il regista difensivo.
La cura dei dettagli riuscirà a metterci in condizione di essere più bravi di loro. Qualsiasi cosa che riguardi il successo, trovi sempre due cartelli d’entrata e di uscita. Noi dobbiamo fare come nella partita d’andata: usciti con lo svantaggio ma non con rimorsi. In generale la prestazione che mi aspetto è quella della partita d’andata.
Io sono convinto che si creano situazioni importanti solo se si fanno prestazioni di alto livello, se si mette in campo qualità e se si è intensi e bravi a trovare gli spazi e ad uscire il più veloce possibile, a fare possesso palla. Siamo una squadra che deve giocare a calcio. Un paio di calciatori non possono tirare colpi da soli se non vengono da un comportamento di squadra. La squadra si merita di fare una bella prestazione.
Questo post in breve
Spalletti rivela sui rigori: le parole
Supplementari e rigori? Abbiamo provato a prepararci a tutto, staremo attenti perché a questo punto del campionato qualche defezione ce l’abbiamo. Bisogna essere bravi a pensarle un po’ tutte, compresa la possibilità di andare ai calci di rigore. Chiaramente li abbiamo provati, come credo abbiano fatto tutte le squadre arrivate a questo punto. Secondo noi quelli più bravi devono battere prima, non aspettare all’ultimo.
Esperienza in Champions? L’esperienza ce la siamo fatta perché ormai abbiamo giocato tante partite in Champions. Nelle qualificazioni abbiamo dimostrato carattere e personalità. Se si parla di importanza del club lì forse qualcosa abbiamo pagato, però c’è sempre la possibilità di ribaltare qualsiasi risultato e mi aspetto che la squadra sappia fare quanto serva.
Quando Juan Jesus parla di furbizia, forse si riferisce al contrasto dove Diaz è uscito quando abbiamo subito la ripartenza sul gol. Non penso si riferisca ad altre cose che sono avvenute in campo: noi dobbiamo giocare la partita in modo normale mettendo tutto quello che abbiamo. Questo livello di competizione è un premio per i calciatori per quello che è stato fatto finora e per la città per l’amore che ha per questo sport. Dobbiamo dare tutto di noi stessi in questa partita.
Dopo la preparazione in base alla composizione di questa rosa è stato scelto che la squadra avrebbe giocato a pallone, pressato. È chiaro che così sei costretto a lasciare campo alle spalle. In questo attacco c’è quella via di mezzo che bisogna concedere un po’ di campo agli avversari, scegliere quali sono i momenti, non arrivare in ritardo, rimanere in squadra corta, avere la disponibilità a rientrare sotto la palla da parte di tutti i componenti della rosa.
È lo svolgimento che determinerà quanto siamo maturi per confrontarsi contro il Milan: squadra che ha tutto per ribaltare qualsiasi situazione. Bisogna saper fare tutto in questa partita qui.
Spalletti commenta l’assenza di Kim e Anguissa
Assenza Kim e Anguissa? Noi abbiamo una rosa che ci ha permesso di arrivare fino a questo punto, non sono stati solo 11 calciatori. Non puoi avere un margine così evidente in campionato se non hai tutti giocatori di livello. Per essere pignolo posso aggiungere che in quei 15 giorni prima della sfida col Milan, in cui avevamo solo 5 giocatori, ovviamente molti hanno perso l’abitudine a fare le cose che devono fare.
Un conto è parlare di calcio verticale, un altro è cominciare ad andare a mordere fino a quando muovono palla. In quel caso ci vuole la squadra che copre determinati spazi, che è disponibile a partecipare. Sono due modi di allenarsi diversi.
Jesus ha già giocato questa competizione, è pronto per giocarla. Ndombele non ha quel minutaggio, Elmas ha più caratteristiche offensive e non è uno che lavora in tutto quello che bisogna fare da centrocampista strutturato, però lo fa con disponibilità. Da queste defezioni se ne guadagna di più con Osimhen contro, perché poi dovrà essere lasciato uomo contro uomo. Il Milan gioca un calcio totale e moderno da tutti i punti di vista, Pioli è un grandissimo allenatore. Possono cambiare dieci calciatori e fare ugualmente una grande prestazione.
Ostigard è un professionista eccezionale, ha qualità ben precise, poche volte ho visto calciatori così forti di testa. Per quanto riguarda il nostro calcio deve prendere ancora un po’ di confidenza con la costruzione del gioco. Ha trovato due calciatori fortissimi davanti a lui, come Kim e Rrahmani. Gli ho concesso poco, ma lui meriterebbe tanto e di questo mi dispiace, come mi dispiace per gli altri che si allenano bene e non riesco a dargli spazio.
Su Leao e Osimhen: “Bello allenarli entrambi!”
Domani sera è una partita di calciatori che sono delle stelle, perché giochiamo per quel livello lì. Esserci dentro è già qualcosa di importante. Noi vogliamo andare avanti in Champions, per cui giocheremo la partita per vincerla senza fare troppi calcoli, ma mantenendo un equilibrio. Poi si vedrà in fondo, ma stare lì a difendere quanto fatto finora vuol dire non credere di poter fare di più. Noi crediamo di poter fare di più. L’unico rischio di domani è la felicità infinita.
Leao e Osimhen? Sono due calciatori per certi versi simili, perché hanno questa velocità in campo aperto, facilità di risolvere da soli le situazioni che capitano dentro la partita, hanno entrambi fisico. Dal punto di vista tecnico nello stretto hanno cose da migliorare, sarebbe bello averli entrambi a disposizione.