Dopo l’amaro pareggio casalingo del Napoli contro la Salernitana, in molti hanno puntato il dito contro l’esterno sinistro georgiano, Khvicha Kvaratskhelia, per le due ghiotte occasioni mancate nella ripresa.
Sicuramente non è il Kvara di inizio stagione, quello che puntava tutti con una brillantezza e una fluidità nei movimenti fuori dal normale. E sono calate anche le sue percentuali in fase di realizzazione, ma non per questo merita di essere criticato.
Khvicha è lo stesso giocatore che ha ubriacato l’intera difesa dell‘Atalanta, per poi scaraventare la palla nell’angolino alto e siglare un gol che ricorderemo per un bel po’. È lo stesso giocatore che si presentato al Maradona, da sconosciuto, con una doppietta da fuoriclasse vero, contro il Monza. È lo stesso che, in una fredda notte tedesca di Champions League, ha regalato un assist da sogno a capitan Di Lorenzo, con un colpo di tacco.
Nessuno a inizio stagione si sarebbe aspettato un impatto del genere per un giocatore che l’anno scorso, di questi tempi, giocava nel campionato georgiano: al primo anno in Serie A ha segnato 12 gol e 10 assist. I numeri parlano: Khvicha è un fuoriclasse. Ha abituato i tifosi a un livello di gioco spaziale, e ora che sta avendo un naturale calo fisico, dopo una stagione estenuante, non è giusto parlare di crisi.
È uno degli eroi di questo Napoli, che sta finalmente portando una gioia immensa, attesa da 33 anni, alla città, e comunque vada Kvaratskhelia entrerà a far parte di diritto della storia di questa squadra.